A fine mese nuove tasse per 15 miliardi

La brutta sensazione che Mario Monti sarà un nuovo “dracula” trova immediata conferma. Il Prof. sta per varare una nuova manovra correttiva dei conti pubblici, sul prossimo biennio, di 15 miliardi di euro. Il decreto per i conti pubblici, che conterrà anche le prime misure per la crescita dell’economia, arriverà tra la fine della prossima settimana e l’inizio di quella successiva, cioè tra l’Eurogruppo del 29 novembre e il Consiglio europeo dell’8 dicembre.

Torneranno a Roma venerdì, insieme al commissario agli Affari monetari, Olli Rehn, per avere direttamente da Monti, oltre che dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, gli ultimi chiarimenti. Anche se non è del tutto definito, il monitoraggio della Commissione offre già una prospettiva certa. Con una crescita dell’economia inferiore al previsto (Bruxelles sostiene che nel 2011 e nel 2012 l’Italia crescerà meno di quanto sperava il governo Berlusconi, lo 0,5% quest’anno invece dello 0,7%, e appena lo 0,1% nel 2012 rispetto allo 0,6% stimato dall’esecutivo) e una spesa per gli interessi sul debito più elevata, per colpa degli spread, al pareggio promesso nel 2013 da Silvio Berlusconi mancano almeno 15 miliardi: 7 da fare nel 2012, altrettanti nel 2013. Cui si dovranno aggiungere 4 miliardi l’anno prossimo e altri 16 nel 2013, già conteggiati per il pareggio ma sostanzialmente indefiniti, perché rinviati a una delega per la riforma del fisco e dell’assistenza.

Le misure per chiudere il buco dei conti pubblici, la revisione dell’imposizione fiscale sugli immobili, la reintroduzione dell’Ici sulle prime case e la rivalutazione delle rendite catastali, la patrimoniale e le dismissioni. E poi gli interventi, primi tra tutti le liberalizzazioni e la riforma degli ordini professionali, per la crescita dell’economia.