Arriva la stangata dell’Iva al 23%

Lacrime e sangue sempre a spese dei soliti noti. Il Governo Monti punta sui consumatori per pagare i costi del carrozzone politico. E così la soluzione più immediata è un nuovo aumento dell’Imposta sul Valore Aggiunto dal 21 al 23%. Un meccanismo che porterà sempre di più l’Italia al fallimento.

Il risultato è che le famiglie tendono a rimandare l’acquisto di beni durevoli come frigoriferi o automobili e il segmento del credito al consumo ne risente. I numeri indicano chiara una tendenza: dal 2009 (primo anno post-crisi finanziaria) questo comparto sconta un deficit di appeal, nonostante più di qualche osservatore ritenga che invece sia un segmento anti ciclico. D’altronde la formula del finanziamento per l’acquisto di beni e servizi dovrebbe aiutare il consumatore che non intende pagare immediatamente il prodotto comprato. Eppure anche i primi nove mesi del 2011, testimoniano i dati Assofin,  fanno registrare una contrazione media dell’erogato pari all’1,4% su un montante complessivo che sfiora i 40 miliardi di euro. Niente a che vedere rispetto alla flessione del 2010 su 2009 (-5,3%) e soprattutto del 2009 su 2008 (-11,3%), ma ormai la crisi del settore da congiunturale assume connotati strutturali.

Ad influire sul dato del 2011 è però anche la nuova normativa,  in vigore dal 1° giugno di quest’anno, che introduce meccanismi di maggiore tutela per il consumatore. È stata infatti riconosciuta la responsabilità da parte del finanziatore nei confronti delle eventuali inadempienze del fornitore. Ora il cliente finale, dopo aver accettato un piano di finanziamento da una delle società di credito al consumo, può rivalersi sul finanziatore in caso di guasti o malfunzionamenti del prodotto venduto, sospendendo così il pagamento delle rate. Il credito al consumo sta diventando così sempre più una giungla essendo ancora per poco l’unica ancora di salvezza delle famiglie che, in ragione del declino del potere d’acquisto, sono spinti alla rateizzazione.

Ecco perché i principali attori di questo mercato tendono ad attuare strategie di posizionamento ben precise per intercettare una domanda sempre più segmentata. Si stanno per commercializzare carte la tecnologia Visa Code sure, una speciale carta di credito con display a cristalli liquidi e tastiera integrata caratterizzata dalla capacità di generare automaticamente una “one time password” (come le odierne chiavette per l’home-banking) per una durata di 30 secondi. Protegge dalle frodi informatiche e permette l’acquisto di un prodotto attraverso il web con annesso piano di finanziamento.