A Trieste prevenzione giovani e sport pulito

Genitori, docenti, istruttori e tecnici sportivi: tutti gli adulti significativi, quelli cioè che ruotano attorno alle vite dei giovani adolescenti, dovrebbero impegnarsi maggiormente per vigilare su conoscenze e comportamenti non sempre corretti dei ragazzi cercando invece di mantenere e potenziare, se possibile, le buone abitudini.

E’ quanto emerge dai primi risultati della ricerca  scientifica sostenuta dalla Provincia di Trieste e svolta in convenzione con il Comitato sia regionale che provinciale della Federazione Italiana Atletica Leggera nell’ambito del Progetto Sport pulito giovani 2010-2011. I dati saranno presentati e commentati nel Convegno “Prevenzione, giovani e … sport pulito” in programma il 26 novembre nell’Aula Magna del Liceo Scientifico Galilei, in via G. Mameli.

“La Provincia di Trieste – ha ricordato Igor Dolenc – ha sempre puntato allo sport non come momento di esasperato agonismo, ma come valore di vita e in questo contesto un posto di rilievo continua ad assumerlo il progetto Sport Pulito. Per l’anno scolastico 2010/2011 si è pensato di patrocinare, con la collaborazione scientifica del Gruppo di Ricerca sull’Educazione alla Salute dell’Università degli Studi di Trieste, uno studio sulle abitudini, i comportamenti, gli atteggiamenti e le conoscenze degli studenti delle Scuole Secondarie di 2° grado di Trieste a proposito dei principali fattori di rischio evitabili presenti nel loro vivere quotidiano”.

La ricerca è stata condotta nell’arco dei primi mesi del 2011, ha coinvolto oltre 800 studenti frequentanti l’Istituto Tecnico Industriale Alessandro Volta, l’Istituto Tecnico di chimica, materiali e biotecnologie Maria Grazia Deledda, l’Istituto Tecnico per Geometri Max Fabiani, l’Istituto Nautico Tommaso di Savoia Duca di Genova, il Liceo Scientifico Galileo Galilei e il Liceo Ginnasio Dante Alighieri.

“La ricerca – ha affermato Giuseppe Donno, Presidente del Comitato Provinciale della Fidal – parte da una riflessione: ci siamo chiesti chi e quali fossero le Agenzie Educative in grado di farsi carico di proporre alle nuove generazioni alternative di vita attraenti. Per parte nostra, siamo certi che  il mondo dello sport può responsabilmente assumersi consapevolmente, in collaborazione con la Famiglia e  la Scuola, la responsabilità di soggetto educatore avendo chiaro e ben presente che l’obbiettivo primario degli interventi, dapprima educativi e poi sportivi, è, e rimane, lo sviluppo di una coscienza sociale dei giovani che  consenta loro, da subito, di fare scelte critiche e responsabili finalizzate alla correzione di conoscenze e comportamenti scorretti e a rischio ed al mantenimento e/o potenziamento di uno stile di vita sportivo e più salubre. Con questi convincimenti abbiamo individuato un campione della popolazione scolastica, proposto agli studenti, in classe, nel rispetto della privacy, nell’arco di due ore, in data, ora e con modalità stabilite di comune accordo con le Istituzioni Scolastiche, la compilazione di una Scheda Questionario (SQ – intervista strutturata),  anonima, autosomministrata, semistrutturata, in grado di acquisire informazioni: sull’età anagrafica della popolazione, sulle abitudini (età di approccio, luogo ed occasione della sperimentazione della sostanza o dell’adozione di un comportamento); sugli atteggiamenti (stigmatizzanti, permissivi e/o a rischio); sui comportamenti (quantità, qualità e frequenza d’uso di una sostanza e/o dell’adozione di un comportamento); sulla conoscenza e la percezione del rischio correlati alla vita quotidiana; sulle esperienze ed attività sportive. L’analisi dei risultati espressi dalla ricerca ci ha consentito di realizzare un prodotto editoriale, un libro, che presenteremo al Convegno del 26 p.v.”.

Ecco una sintesi dei primi risultati emersi:

Alimentazione e dieta: l’ambito d’indagine, relativo alla dieta e all’attività fisica, mette in evidenza come poco più del 75% degli adolescenti sia “normopeso”, il 6% “sottopeso” con particolare preponderanza del genere femminile con quasi il 10% contro il 3% dei maschi, il 9% “sovrappeso”, solamente l’1,4% “obeso” e infine l’8% sono coloro che non indicano il peso o l’altezza.

Attività fisica: l’obiettivo di  mantenersi in forma è stata fatta propria dall’82% degli intervistati impegnandoli mediamente per 45 minuti al giorno ed il tempo dedicato dai maschi è significativamente maggiore di quello dedicato dalle ragazze, 52 min/die contro 39min/die.

Bevande alcoliche: l’iniziazione alle bevande alcoliche è già avvenuta per la maggioranza della popolazione e precisamente per il 78%. L’età media dell’approccio è stimata a 13,4 anni e il 71% degli studenti dichiara di aver assaggiato l’alcol prima dei 16 anni di età, limite di legge per la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche. I bevitori costituiscono quasi il 60% della popolazione, di questi il 18% ha meno di 16 anni e il 70% è minorenne.

Tabagismo: L’iniziazione tabagica è avvenuta per più della metà della popolazione (53,6%) ad un’età media di 13 anni e mezzo; a 16 anni aveva sperimentato il fumo di tabacco la metà del campione. Al momento fuma uno studente su quattro, mediamente 7 sigarette al giorno; sono il 7.0% gli studenti che fumano occasionalmente (meno di una sigaretta al giorno), mentre uno studente su cinque fuma almeno una sigaretta al dì. Gli studenti intervistati provengono per la metà dei casi da famiglie dove almeno un convivente fa uso del fumo di tabacco.