Roma capitale culturale del mondo

E’ la Roma dei primi anni del Seicento nella quale vengono attratti pesi massimi dell’epoca, tra cui spicca il milanese Caravaggio, seguito da un numero consistente di compagni di viaggio. A raccontare quel fervido clima culturale, durante il quale la Chiesa cattolica si ripropone attraverso l’arte reagendo all’offensiva luterana, è la mostra “Roma al tempo di Caravaggio 1600-1630” a palazzo Venezia di Roma da domani al 5 febbraio.

Un periodo, quello inquadrato dall’esposizione romana, che costituisce una fase fondamentale in tutta la pittura italiana del tempo. E che viene descritta attraverso 140 dipinti che arrivano dai maggiori musei italiani ed esteri. Opere, alcuni delle quali mai esposte prima, che svelano un clima affascinante e stimolante.

La mostra, curata dal soprintendente per il Patrimonio Artistico e per il Polo Museale di Roma, Rossella Vodret, descrive un’epoca caratterizzata, nei primi anni del Seicento, oltre che da Caravaggio, da un’altra star, il bolognese Annibale Carracci, capo indiscusso della corrente classicista. L’esposizione dedica l’inizio del suo percorso al dialogo tra i due genii, scomparsi ad un anno di distanza l’uno dall’altro, Carracci nel 1609 e Caravaggio nel 1610. Ad essere presentate, dunque, sono le rispettive versioni de “La Madonna di Loreto”, realizzate negli stessi anni.