Scoppia la vertenza Le Cicale a Vibo Valentia

Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma di Valeria Barbuto, Segretaria provinciale Uiltucs Vibo Valentia, sulla questione Gdm a Vibo Valentia. “Comprendiamo l’imbarazzo della Filcams Cgil a vedersi mettere in piazza  le “cose strane” di cui ogni tanto si rende protagonista il suo segretario, comprendiamo anche il tentativo d’ufficio di difendere l’indifendibile, ma noi per amore di verità ed anche per difendere i lavoratori dai soprusi, da qualunque parte essi provengano, dobbiamo fare alcune brevi precisazioni. Da pochi mesi sono alla guida della Uiltucs e vengo da una postazione lavorativa che non mi ha dato tempo di fare prediche o predicozzi, la mia vita lavorativa non è mai stata facile, in parole povere non sono mai stata un’imboscata. Venendo da un’esperienza professionale fatta di soprusi e diritti negati, mi sono cimentata nell’impegno sindacale con energia e con la sola voglia di contribuire, dalla mia piccola postazione, a cambiare un po’la realtà che ci circonda e non certo per fare populismo o diffondere slogan, questo compito lo lascio volentieri ad altri molto più bravi di me.

In una delle prime vertenze sindacali che ho affrontato mi sono imbattuta sul fatto che al posto di lavoratori che avevano  il diritto di essere assunti è stata preferita una lavoratrice che come elemento di merito ha il titolo di delegata della Cgil. Con tutto il rispetto per quella organizzazione non crediamo che essere una sua delegata valga più dei titoli provenienti dal carico familiare, dal reddito e dall’anzianità di servizio. Oppure il camuffare come esigenza tecnico organizzativa il bisogno di qualche organizzazione, calpestando altri lavoratori, è assurto a norma contrattuale? Noi non riteniamo sia possibile e per questo abbiamo convocato l’azienda presso la Direzione provinciale del lavoro, perché ci spieghi su quale criterio oggettivo e trasparente si è mossa e lì in base all’atteggiamento che riscontreremo dalla Eurologistik decideremo le azioni da intraprendere a tutela dei lavoratori. Questo il senso della nostra comunicazione sulla stampa di qualche giorno addietro. I farfugliamenti con le solite frasi fatte di chi ha scritto l’articolo a firma della Filcams non mi interessano, so solo che spesso il Segretario della Uil ed anche della Cisl hanno rimproverato a rappresentanti della Cgil vibonese  comportamenti per cui dovrebbero provare un po’ di rossore, a quanto mi risulta finora, anche su denunce pesantissime, la Cgil non ha né replicato nel merito né tantomeno querelato, ciò vuol dire che quelle accuse avevano colpito nel segno. Ed anche in questo caso probabilmente, dopo questi goffi  tentativi di difesa, cercheranno di addormentare la cosa, ma noi andremo avanti e giorno 22 novembre scriveremo una puntata interessante di questa storia. Per quanto riguarda gli iscritti in questa ed in altre aziende auguriamo tanta fortuna alla Filcams, anche perché il tasso di sindacalizzazione in un settore così poco tutelato è talmente basso da offrire a tutti coloro che intendano cimentarsi, spazi di proselitismo e di battaglia, detto ciò a dispetto della vanagloria del sindacato Filcams è evidente che il sindacato complessivamente abbia inciso poco nei settori di mia pertinenza. Vedo piuttosto molte zone d’ombra, in cui i lavoratori sono come sempre l’anello debole della catena. Ecco, noi vogliamo portare un po’ di luce in quelle zone scure e sono certa che la mia Confederazione ha il mio stesso desiderio. Non mi interessa ciò che fanno gli altri e da quanto ho potuto sin qui constatare, non mi risulta alcun “fiume in piena” di attività politica e sindacale da parte di quella organizzazione che, tranne in un paio di posti di lavoro, in giro si vede assai di rado. La legalità e la trasparenza, per quanto ci riguarda, vanno soprattutto praticate e non solo predicate oppure, in alcuni momenti, la loro sterile rievocazione rischia di diventare grottesca”.