Il Pdl non ha scelta l’unico nome è Monti

Tempi stetti verso il Governo Monti. Oggi via libera dell’aula del Senato alla Legge di Stabilità. Il provvedimento passa ora a Montecitorio dove il via libera definitivo è atteso entro domani. Intanto nel corso di una cordiale telefonata con il Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Christian Wulff, il presidente Giorgio Napolitano ha concordato sulla necessità che gli impegni assunti dall’Italia e ogni ulteriore necessaria decisione si traducano presto in una efficace e condivisa azione di Governo.

La situazione è in mano al Capo dello Stato che ha già tutto pronto, anche la squadra dei Ministri, cosa che non piace ad ampi settori del PdL che ancora non hanno afferrato il concetto: l’Italia è un paese commissariato. E pensare di azzardare una alternativa, un nuovo Governo a guida centrodestra è pura utopia, al massimo si può portare l’Italia la voto con tutte le conseguenze del caso.

“Se prevale il buon senso, il nuovo governo si può fare in poche ore”. Lo ha detto Massimo D’Alema a margine del convegno della Fondazione Italianieuropei e dall’associazione Romano Viviani. “Naturalmente bisogna davvero che tutti partiti facciano un passo indietro e nessuno si metta ad avanzare pretese per i posti”.

“Se è vero come è vero che i mercati non possono aspettare, Monti potrà fare quegli interventi di urgenza che vogliamo sapere nel merito quali sono e non devono essere macelleria sociale. Però ci deve essere chiarezza sui tempi entro cui andare alle elezioni con una nuova legge elettorale”. Lo ha detto Antonio Di Pietro, secondo il quale è necessario che si riformi la legge elettorale e poi si vada al voto “per rispettare la volontà di quel milione e duecentomila cittadini che hanno firmato per l’indizione del referendum”.

”Il tempo dell’attesa è finito. Lunedi’ l’Italia deve avere un nuovo Governo di emergenza nazionale con una guida autorevole e il più ampio consenso in Parlamento”. E’ quanto scrivono Abi, Ania, Alleanza delle cooperative, Confindustria, Rete Imprese Italia, Cisl, Uil e Ugl. ”Abbiamo piena e totale fiducia nell’operato del Presidente della Repubblica”, spiegano le parti sociali, sottolineando che ”questa è la condizione per garantire la crescita, la stabilità e sopratutto la salvezza del Paese. Tutte le forze politiche, nessuna esclusa, devono dare il proprio contributo. Chi si sottrarrà a questo impegno si assumerà la responsabilità di portare il Paese in una drammatica situazione di non ritorno”.