Ancora promesse dalla Regione sul Porto di Gioia Tauro

Continua il teatrino della politica calabrese sul Porto di Gioia Tauro. In una nota stampa Antonella Stasi, vice del governatore Peppe Scopelliti, accusa i colleghi della Provincia reggina di lavorare autonomamente. E nell’attaccare Raffa e soci ripete la solita storia degli incentivi specifici che riguardano le imprese, “che al momento – ammette – non possono essere spesi. In particolare l’Apq prevede 50 milioni di euro, di cui 25 milioni messi a disposizione dalla Regione con fondi Por 2007/2013 asse 7, ed altri 25 milioni di euro messi a disposizione del Ministero dello Sviluppo Economico attraverso il Pon Ricerca e Competitività per misure importanti da destinarsi a “Contratti di investimento” da realizzarsi nell’area del retro porto. Fondi che però sappiamo non potranno partire se prima non vengono investiti il 35% delle risorse destinate alle infrastrutture. In ogni caso – sottolinea la vice presidente – i lavori dell’Apq non sono fermi. Sono ormai quasi ultimati i lavori relativi all’ampliamento del canale di ingresso al porto che consentirà l’approdo delle mega navi porta container in modo più agibile, così come è ormai pronto il progetto, con i relativi pareri positivi di Rfi e Ministero delle Infrastrutture, e che consentiranno in breve tempo di mandare a bando, entro pochi mesi, la realizzazione del gateway ferroviario, infrastruttura importante per un reale rilancio della logistica a Gioia Tauro”.

Parole che non convincono nessuno attesa anche la crisi di governo in atto che mette un ulteriore freno. I gioiesi non credono più alle favole sul Porto. E le parole del sindacalista cigiellino Nino Calogero risuonano sempre più sinistre: il Porto muore nell’indifferenza mentre la politica continua a litigare.