Addio sviluppo del Meridione

Il Governo appare tutto proteso a formulare un piano per lo sviluppo del Sud. Ma soltanto a parole; dato che, pur potendo usufruire il Mezzogiorno d’Italia dei benefici della Comunità Europea, il Governo, purtroppo, ha privato i Ministeri dei finanziamenti necessari per potere ottenere tali facilitazioni.

Siamo al collasso (o quasi). Infatti, il denaro della Comunità Europea può essere elargito soltanto stabilendo questa condizione: la disponibilità di una quota europea, un’altra da parte dello Stato ed, infine, una parte da parte della regione interessata.

Condizione, attualmente, inesistente perchè non essendovi disponibilità di denaro a livello centrale e periferico per avere stretto i cordoni della spesa il nostro Governo, non è più possibile godere dei fondi messi a disposizioen dalla Comunità Europea per il Mezzogiorno d’Italia.

Potrebbe, a tal punto, venirci il sospetto che a tramare tutto ciò sia stato l’inossidabile Ministro on. Bossi. Infatti, per sua volontà, sono stai presi e si stanno prendendo dei provvedimenti inopportuni ed inusuali in una nazione con la “N” in maiuscolo. Eccone alcuni:

le nomine nelle Scuole italiane non vengono più effettuate secondo il punteggio dei singoli insegnanti; ma, indipendentemente, dal punteggio, dopo aver nominato i residenti presenti in graduatoria in quelle regioni;

l’incentivo per il fotovoltaico è superiore per le aziende che vogliono investire nelle zone del Nord perchè lì il “sole splende meno rispetto al Sud”;

identica cosa per gli incentivi relativi alle centrali per la produzione di energia elettrica, alimentate con le biomasse, maggiori al Nord rispetto al Sud (infatti, tre impianti ubicati nel crotonese rischiano la chiusura proprio per questi motivi);

le nomine in enti ed in aziende vengono effettuate non in base al merito delle persone, ma in base all’origine del loro atto di nascita (Nord).

Non riusciamo, a tal punto, proprio a comprendere come sia finita la nostra Italia. Possibile – ci domandiamo – che i partiti dell’Opposizione non vogliano denunciare tali “misfatti”? Possibile che il Capo dello Stato non spenda una sola parola su queste incredibili decisioni?

E che vi sia un’accanita avversione da parte del Governo, nei confronti del Mezzogiorno, viene offerta dalla seguente constatazione: le aziende a partecipazione statale, come Anas e Ferrovie, non possono investire utilizzando i fondi europei.

Quindi, è sin troppo chiaro che, a livello governativo, vogliano che il Mezzogiorno continui a rimanere “depresso”, in modo che rimanga una colonia del Nord, al fine di poter consumare ed utilizzare le loro produzioni.

A tal proposito, i Presidenti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia si incontreranno, nei prossimi giorni, con il Ministro per i “Rapporti con le Regioni e con la Coesione”, on.le Raffaele Fitto, per fargli notare che “il riferimento alla revisione strategica dei programmi comunitari assunti dal Governo nazionale nei confronti dell’Europa desta preoccupazione e solleva gravi dubbi circa il rischio di compressione indebita delle prerogative istituzionali dei diversi livelli di governo e di riduzione delle risorse complessivamente disponibili per le politiche di coesione”.

In altre parole: azzeramento dei benefici comunitari!