Salvatore Foriglio tenta una rapina a Cinquefrondi

I carabinieri della stazione di Cinquefrondi nel Reggino hanno arrestato per tentata rapina ai danni di un supermercato, due persone, Salvatore Foriglio, di Cinquefrondi, 22 anni, pluripregiudicato (figlio del noto boss Fortunato, attualmente detenuto) e di A. F., 59 anni, incensurato.

Intorno alle ore 16:00, durante un servizio antirapina agli esercizi commerciali, effettuato nelle vie del paese, i carabinieri hanno notato in V.le S. Pertini, una Fiat Uno di colore bianco, condotta da A.F., fermarsi di fronte al supermarket, dalla quale scendeva un giovane che indossava un berretto con visiera abbassata sugli occhi e una felpa con colletto alzato, in maniera da camuffare i tratti somatici del suo viso, che velocemente attraversava la strada, e a capo chino, per nascondere il volto e non farsi riconoscere, si dirigeva verso l’entrata del supermercato.

Nel frattempo i militari si sono accorti che la Fiat uno faceva un’inversione di marcia e si posizionava proprio di fianco alla porta d’accesso del supermercato, rimanendo col motore acceso. Foriglio, giunto sulla soglia del supermercato, iniziandola a varcare, dava un’ultima occhiata alle sue spalle, guardando nelle varie direzioni, notando così l’autovettura dei carabinieri che si stava avvicinando.

Foriglio, è tornato così di corsa sulla Fiat Uno, che immediatamente è ripartita. I militari, avendo notato tutta la scena, e pensando che i due potessero essere dei rapinatori, hanno iniziato ad inseguirli, riuscendo a bloccarli dopo circa 400 m. Foriglio è stato perquisito e nella cintola dei suoi pantaloni è stata rinvenuta una pistola in plastica, priva di tappo rosso (quindi molto simile ad un’arma vera), coperta dalla felpa, ma prontamente estraibile per l’uso.

I carabinieri hanno arrestato i due per il reato di tentata rapina. L’Arma, una pistola giocattolo, modificata nell’aspetto tale da trarre in inganno le potenziali vittime, è stata sequestrata.

Salvatore Foriglio, al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso la casa circondariale di Palmi, mentre A.F. presso la propria abitazione, agli arresti domiciliari.