Santoro spacca sul web ed in tv

Un Anno Zero che cambia solo nome e si trasforma in Servizio Pubblico. Questo in estrema sintesi il programma di Michele Santoro che ieri sera, in contemporanea su più piattaforme televisive e web, ha “scassato” con ascolti record. E per la prima volta è la rete, il web che vince. E’ Giulia Innocenzi a diffondere i primi numeri della puntata: “Solo sul sito di Servizio Pubblico e Il Fatto Quotidiano stanno seguendo la diretta streaming 120.000 persone”. Un numero da capogiro perché da questo dato erano esclusi quelli che seguivano su Corriere.it, Repubblica.it ed altri. E il successo non manca su Facebook (qui la pagina ufficiale): superati i 150.000 “amici”, quasi 50.000 in più dall’inizio della trasmissione. Più di 50.000 utenti hanno risposto al primo sondaggio.

Il conduttore anti casta non si smentisce ed apre ricordando Enzo Biagi e Indro Montanelli. E a loro si rivolge quando lancia il suo messaggio: “Non se ne può più di resistere, resistere, resistere. Bisogna fare la rivoluzione. Questa è la nostra piccola rivoluzione”.

Squadra che vince non si cambia. Il vignettista Vauro ricorda il famoso “Vaffanbicchiere” di Masi; e Marco Travaglio elenca i privilegi della casta. In studio Diego Della Valle, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e Paolo Mieli; Franco Bechis, vice direttore di Libero, e Luisella Costamagna. E quindi Rizzo e Stello, autori del celebre libro-inchiesta “La Casta”.

Tra Lavitola e Bunga Bunga il bersaglio di Santoro è scontato: Silvio Berlusconi. Ed in questo risulta un po’ monotono e monotematico e alla lunga ciò non pagherà, tant’è che al termine della trasmissione lancia la testimonianza di Chiara Danese, l’aspirante meteorina che il 22 agosto del 2010 partecipò alle cene con “bunga bunga” grazie all’intervento di Emilio Fede.