Quattro mesi senza Francesca Agresta pellegrinaggio al cimitero di Gioia Tauro

Tre coltellate per dote. È morta così, tra i rovi, Francesca Agresta, 24 anni, studentessa, uccisa dal suo patrigno al quale si era rivolta per un aiuto economico in vista del matrimonio. L’ottantatreenne omicida è Giovanni Ruggiero, facoltoso imprenditore di Gioia Tauro e padre di Vincenzo, ex assessore alla provincia di Reggio Calabria e candidato sindaco di Gioia Tauro alle passate elezioni comunali. L’uomo dopo il delitto si è costituito.

Era luglio ed oggi a distanza di quattro mesi, il ricordo è forte misto alla rabbia. “L’ho uccisa per motivi economici” ha raccontato. Francesca Agresta ha posteggiato la sua auto ed è salita su quella del genitore. Padre e figlia si sono quindi diretti verso il monte del Sant’Elia. La ragazza gli avrebbe così spiegato i motivi dell’incontro informando il padre della volontà di sposarsi e quindi della necessità di un aiuto in danaro per le spese matrimoniali. Giovanni Ruggiero probabilmente non era d’accordo con la decisione della figlia. Così l’uomo ha estratto un coltello ed ha iniziato a colpire la ragazza. Più volte. Credendola morta ha trascinato il corpo in una scarpata e lo ha fatto rotolare insieme al coltello. Ci sono volute parecchie ore e l’intervento di operai del comune di Palmi prima che il corpo di Francesca venisse localizzato tra i rovi, ormai senza vita. La madre della studentessa Rosaria Veneziano si è sentita male quando ha visto il corpo martoriato della figlia ed è stato necessario l’intervento del 118. “Glielo avevo detto di non chiedere niente a quell’uomo” — ha gridato prima di accasciarsi a terra. Giovanni Ruggiero è accusato dal procuratore della Repubblica di Palmi Giuseppe Creazzo di omicidio volontario. La famiglia Ruggiero è una dinastia di imprenditori molto conosciuta nella Piana di Gioia Tauro. Sono titolari della Kerosud, un’azienda che fornisce gas. In passato l’azienda entrò in affari anche con il Gruppo Ferruzzi durante la costruzione della centrale Enel di Gioia Tauro. Di loro, però, se ne occupò sul finire degli anni Novanta anche la magistratura. Ai Ruggiero, infatti, furono sequestrati beni per 100 miliardi delle vecchie lire, in quanto considerati dagli inquirenti “contigui” alle famiglie Piromalli-Molè, cosche storiche della Piana di Gioia Tauro.

Ed in questi giorni dedicati alla commemorazione dei defunti è proseguito incessante il pellegrinaggio al cimitero di Gioia Tauro. Molti gioiesi e reggini hanno voluto ricordare la triste storia di una ragazza di 24 anni, morta per mano del padre, una storia che ha commosso e rattristato l’Italia intera. “Riposa in pace Francesca”…