Prelievi forzati sui conti correnti degli italiani

L’Italia è a un passo da una spaventosa crisi, una voragine senza fondo ed il rischio concreto è che si debba ricorrere a misure impopolari anche per il nostro paese: patrimoniale, prelievo forzoso, dismissioni, condoni.

“Mi hanno detto di fare come Amato”, spiega il Cavaliere, che evoca così un’altra stagione economica drammatica, quella del ’92, e le misure draconiane che vennero allora adottate per salvare la lira, ovvero una patrimoniale sulla casa, un prelievo sui conti correnti e i depositi bancari, il blocco per un anno dei contratti del pubblico impiego e il blocco delle pensioni di anzianità. l’Italia dal mirino della speculazione finanziaria. Il punto però non è stabilire quale sia il mezzo con cui varare i provvedimenti, poco importa se si tratti di decreti e di emendamenti da inserire nella legge di Stabilità: il nodo è il contenuto.

Lacrime e sangue che purtroppo si fanno sempre più urgenti per sottrarre l’Italia dall’attacco speculativo. Nel mezzo l’invito di Giulio Tremonti al Cavaliere a fare “un passo indietro”, in nome “dell’interesse nazionale”, delle “aste dei titoli di Stato sul mercato”.

Sul fronte politico resta convocato l’Ufficio di presidenza del PdL, pronto a chiedere – con un documento – che “tutte le decisioni in materia economica vengano accentrate a Palazzo Chigi”. È un modo per mettere in mora Tremonti, e al tempo stesso per tenere saldo l’asse con la Lega Nord, dato che “le misure – questo sarà scritto nella risoluzione del partito – dovranno essere coerenti con il piano preparato per l’Europa”.