Italia una struttura di tipo coloniale

Recentemente, un giornale quotidiano calabrese si è chiesto se quel denaro, recentemente stanziato per il Meridione, finirà col fare ritorno al Settentrione. Vale a dire: se a vincere i vari appalti, come accade, quasi da sempre, saranno le grandi Società del Nord, producendo, ancora una volta, una “struttura di tipo coloniale dei rapporti tra Sud e Nord del nostro Paese”.

Una struttura, pensiamo, che tende sempre più ad appesantirsi, come dimostrano fatti recenti e passati.

Eccone alcuni:

nel 2008, il Ministro on. Gelmini creò le “code” nella Scuola; ossia: un insegnante viene inserito nella graduatoria di altre tre province in “coda”; vale a dire, dopo l’avvenuta nomina degli insegnanti residenti, indipendentemente dal punteggio; un’anomalia che non potrebbe, forse, essere avallata dalla Corte Costituzionale; ma, tuttora in vigore, per forte desiderio del Ministro on. Bossi;

alcuni giorni addietro, è stato dato l’annuncio che l’Alenia di Pomigliano (4.500 lavoratori) trasferirà tutto l’apparato amministrativo della Società (centinaia di persone?) a Venegono, in provincia di Varese; sembra che il Presidente di detta Società sia un uomo della Lega e, quindi, così facendo, accontenterà il gongolante, per l’occasione, on.Bossi; pertanto, si avrà un impoverimento della struttura di Pomigliano e le tasse regionali non verranno più versate in Campania, bensì in Lombardia;

nei centri dove si estrae petrolio e gas metano, in Italia, le accise non vengono pagate nelle casse delle relative regioni, bensì in Lombardia, nel Lazio (o in altre regioni) dove sono ubicate le sedi legali delle società petrolifere (in Calabria, ad esempio, e precisamente nella nostra Crotone, le accise per l’estrazione del metano vengono versate, da oltre 30 anni, nelle casse della regione Lazio dove è ubicata la sede sociale dell’Eni). E, nonostante le promesse elargite lo scorso anno, la Ionica Gas (subentrata all’Eni) non ha ancora iscritto la Società nei registri della Regione Calabria, perchè, forse, è a conoscenza dell’atavico “silenzio” dei nostri amministratori comunali.

Dinanzi ad un quadro così desolante, determinato dal Governo ed, in particolare, dal volere dell’on. Bossi, non riusciamo a spiegare il “silenzio” del Capo dello Stato, specie per quanto riguarda la vicenda della Società Alenia di Pomigliano.

Però, incomprensibile (e non tollerabile) è il disinteresse della classe politica meridionale appartenente a qualsiasi coloritura!

Ma, a parte quanto sopra, bisogna anche ricordare che da 150 anni il Mezzogiorno d’Italia è, a tutti gli effetti, una colonia del Nord, dato che l’80 per cento di ciò che consumiamo ed utilizziamo proviene da quelle regioni, contribuendo così ad arricchirle.

Quindi, dovremmo agire, anche noi, sulla falsariga di quanto deciso dal Ministro on. Gelmini? Ovvero: le regioni del Sud dovrebbero stabilire che le imprese di fuori regione potranno partecipare alle gare di appalto soltanto se nessuna impresa con sede in loco non sarà in grado di eseguire i lavori da appaltare?

Però, il Nord non accetterebbe ciò; mentre, la politica del Sud, come al solito, sopporta…

Responsabile anche l’apatia di noi tutti cittadini!!!