Gli sprechi del Comune di Vibo Valentia

L’Ente di palazzo Luigi Razza è in crisi? La città è in totale abbandono? I servizi languono e le tasse aumentano? E cosa fa il Comune gestito dal Pdl e da Nicola D’Agostino insieme all’Udc? Pensa bene di sperperare i soldi dei vibonesi. Stessa musica a palazzo ex Enel, anche se in questo caso è il Pd a darsi alla pazza gioia. Lo stesso partito democratico che al Comune critica il centrodestra. Nel mirino del Pd l’assessore ai lavori pubblici Giorgio Modafferi ma anche Pasquale Luzzo, componente dello staff del sindaco, che segue per conto dell’amministrazione progetti e finanziamenti europei.

“I nostri atti sono alla luce del sole perché pubblicati sul sito del Comune” ha tentato di difendersi il primo cittadino. “I nostri assessori molto spesso si recano a Catanzaro con le loro auto e non presentano alcuna spesa – ha dichiarato alla stampa locale – ma di questo non si parla, come è giusto che sia. Quest’anno per una ragione di opportunità, considerato il momento di crisi che stiamo attraversando, non siamo andati neanche all’assemblea annuale dell’Anci. Da quanto posso constatare non mi pare che questa amministrazione possa essere considerata sprecona”.

D’Agostino puntualizza che “il rinnovo del contratto con l’assicurazione è stata una decisione obbligata perché l’unica ad aver partecipato, e in questo caso debbo anche dire che sul piano economico ci ha pure rimesso”. Altra questione la vicenda Inarcassa i cui versamenti all’istituto previdenziale dell’Ordine degli ingegneri (a cui l’assessore Giorgio Modafferi è iscritto) sono stati fatti con determina del Comune. “Siamo in un campo dove tutto è legittimo, poi ognuno è libero di pensarla diversamente… In ogni caso posso solo dire che Modafferi più che un assessore a palazzo “Luigi Razza” svolge funzioni da vero e proprio impiegato, la sua dedizione è totale. Può darsi che non otteniamo i risultati che vorremmo ma questo è un altro discorso”.

Poi lo staff e il ruolo di Luzzo che in questo momento incassa una somma come 170 mila euro il sindaco difende le sue scelte con tranquillità. “Possiamo discutere se anziché l’1% si poteva optare per una cifre inferiore, ma a nessuno deve venire in mente di pensare che in queste situazioni il Comune ci rimette. Noi riceviamo dai consulenti come Luzzo, e quindi da tutti i componenti dello staff un aiuto enorme che mettono nelle condizioni l’amministrazione di poter portare avanti i suoi programmi. Piuttosto dovremmo andare a vedere le parcelle che in passato venivano liquidate. Le percentuali sui Pisu sono solo dei diritti tecnici. Anzi, per essere sincero fino in fondo posso dire che inizialmente avevamo pensato al 2%”. Che tradotto significa 340 mila euro!