A Crotone in mostra i gioielli di Michele Affidato

Il d day è fissato per il 28 ottobre quando aprirà il nuovo showroom nella centralissima Piazza Pitagora di Crotone. Ormai entrato a pieno titolo nel gotha dell’oreficeria nazionale, Michele Affidato sta vivendo in questi ultimi tempi la piena maturità artistica, orafo crotonese che si è imposto in campo nazionale ed internazionale ed ovunque ha riscosso il successo e il favore del pubblico, da quello frivolo a quello religioso. Noi siamo entrati nel suo primario laboratorio, di via Dei Mille, con soggezione, ma subito l’incontro ravvicinato con Affidato, con la sua umiltà che ne contraddistingue il carattere, ci ha fatto sentire a nostro agio quasi fossimo suoi abituali frequentatori. Dietro l’aspetto discreto dell’uomo si cela l’anima del grande artista animato dalla Fede: tra i favolosi monili, piccoli e grandi argenti, gioielli da cinema e fantasie preziose, soprattutto abbiamo ammirato le tante belle riproduzioni della “sua” Madonna di Capo Colonna.

E così la Chiesasi è consegnata alla creatività di Affidato. Già nel 2000, anno del Giubileo, Affidato ha lasciato alla storia dell’antica sede arcivescovile di Crotone – Santa Severina, una grande opera d’arte, il pastorale donato dal Clero al vescovo Andrea Mugione. Un pastorale, realizzato interamente a mano col sistema della microfusione, in oro e argento alto ben 1 metroe 75 cm. Si tratta di un’opera d’arte orafa di pregevole valore che ha richiamato allora e successivamente la curiosità di estimatori e studiosi. La parte superiore del baculum rappresenta un ramo d’ulivo intrecciato, mentre la parte centrale cilindrica contiene quattro placche in oro riproducenti altre icone sacre legate alla storia della greco – bizantina diocesi e Metropolia di Santa Severina e alla latina sede vescovile di Crotone:la Madonna di Capo Colonna, san Dionigi il protettore del capoluogo e colui che vi ha portatola Fede, sant’Anastasia patrona dell’antica Siberene e nel quarto spazio lo stemma del nuovo pastore Mugione che ne richiama i segni della vita sacerdotale e missionaria. Di sicuro non è questa la prima creazione in ambito religioso. Altre preziose opere  avevano arricchitola Chiesa italiana. Ricordiamole, seppur velocemente: il restauro della corona del “Quadricello” della Madonna di Capo Colonna; una riproduzione in argento e foglia d’oro della Vergine bruna crotonese donata al Cardinale Antonio Innocenti dai comuni di Rocca di Neto, Casabona e Belvedere Spinello in occasione dell’offerta dell’olio per la lampada votiva davanti all’Icona della Mamma di Crotone; una riproduzione argentea della Madonna di Manipuglia donata a Mons. Mugione dal Clero di Crucoli.

E non solo, ce n’è anche per il mondo dello spettacolo. Infatti dal suo prestigioso laboratorio sono uscite preziosità per arricchire gli angoli più suggestivi del mondo e la bellezza della donna e tra le tante manifestazioni ricordiamo quella del 1999 che ha visto impreziosita la crotonese Federica Sacco a Porto Rotondo per “Una ragazza al cinema”. Qui lo stesso Affidato, nel presentare la sua collezione, aveva spiegato che: ”si tratta di classici richiami all’arte e alla cultura magno – greca ma con un design sicuramente  meno appesantito che può e deve attrarre anche un pubblico giovane.”

E sempre nel mondo dello spettacolo e della cultura, il nostro orafo lo troviamo, nel febbraio 2004, nel Museo dell’Automobile di Torino dove espone i suoi gioielli nell’ambito della cerimonia di consegna del Premio“Magna Graecia Millennium”. Sono di questi anni anche le medaglie col “tripode” crotoniate realizzate per l’Associazione culturale “Cylone”. Arte, spettacolo e fede sono un bel fardello per Michele Affidato, per il quale, dotato com’è di grande serenità, non ci sono ostacoli perché tutto è frutto di grande entusiasmo oltre che di genialità.

Ormai, da diversi anni, ha consolidato la sua espressione artistica e così il suo cammino non conosce confini. Nel 2002 per l’incoronazione della Vergine dell’Amore Divino di Briatico offre un diadema in oro lavorato a mano con tecniche di traforo e assemblaggi di elementi in microfusione con incastonati corniole di taglio “cabuchon” e lapislazzuli. E nell’anno seguente,  per la parrocchia di san Paolo a Crotone realizza, un diadema perla Vergine Immacolata.

I sacrifici dell’uomo e dell’artista sono riconosciuti e premiati: nello stesso anno a Bovalino viene insignito del “Pericle d’oro” realizzando anche una prestigiosa penna per i giornalisti premiati.

Nel 2004, forse l’opera  più preziosa ed apprezzata in tutto il mondo e soprattutto da Giovanni Paolo II che l’ha benedetta: le corone per la Madonna delle Grazie di Torre Ruggiero.

Lo stesso Affidato ce ne ha illustrato la lavorazione sulle vecchie corone ripulite e ripristinate. “E’ stato eseguito un lavoro di ricopertura in lamina d’argento e oro 18 kt oltre al rinforzo di tutta la struttura, con aggiunta d’argento. Sono state realizzate a nuovo tutte le basi portanti sotto le corone con perni autofilettanti per il fissaggio al simulacro ligneo. Sono stati creati interamente a mano 740 elementi con filo in argento intrecciato che assemblati tra loro hanno formato 122 composizioni di varie forme con incastonate altrettante pietre naturali: topazi azzurri, topazi gialli ed ametiste di taglio tondo e ovale sfaccettato.” Di fronte a quest’opera  il  Metropolita Mons. Antonio Ciliberti  ha elogiato fortemente l’autore: “ a lui la nostra gratitudine e l’augurio che ritemprando la fede possa costruire opere più grandi che sappiano coniugare la sua bravura e l’ispirazione artistica con la solidità della fede crescente.”

Di questo stesso anno, benedetto dal Papa il 18 febbraio, è l’ostensorio – reliquiario della Santa Spina di Petilia Policastro, un’opera che “artisticamente rappresentasse la prova del fuoco cui fu sottopostala Santa Spinaa conclusione del processo della sua veridicità avvenuto il 20 ottobre1573”. Si tratta, per dover sintetizzare, di una raggiera con piede, alta cm 93 e larga cm 45, ricca di ben10 kgdi argento massiccio lavorato con varie colate, col sistema della fusione a cera persa.

E dal suo laboratorio le opere prendono il volo dappertutto in Italia, nel mondo e in diversi ambiti. E ci commuove, lasciatecelo dire, il fatto che le opere di Michele, in tempi non proprio felici per il Mezzogiorno italiano, trovino ospitalità ed apprezzamento anche tra le sale del Quirinale, la sede dell’Unità d’Italia. Qui, tra i tantissimi ori e argenti, trova nobile posto un’Icona della Madonna di Capo Colonna in argento sbalzata a mano e una jatte d’argento consegnata dall’Amministrazione comunale di Crotone al Presidente della Repubblica il 14 gennaio2005 in visita nella città di Pitagora. Si tratta di un’opera che pone alla base alcune raffigurazioni caratterizzanti la storia cotoniate: lo statere di Kroton, la colonna del tempio di Hera Lacinia sull’omonimo promontorio e lo stemma del Comune.

Nella stessa circostanza Affidato ha voluto omaggiare Donna Franca Ciampi di una coppia di orecchini con le basi in onice sormontate da sculture di maschere greche. Gioiello, questo, realizzato per essere abbinato ad un collier, dello stesso Affidato, che Donna Franca aveva ricevuto in dono nel 2002 dall’Universitas italica. E qui non poteva mancare il più ambito dei riconoscimenti: la personale telefonata di ammirazione della Signora Ciampi.

Non poteva mancare l’approdo in Tv, ospite del programma Rai “Geo & Geo” e a Rai Uno Mattina (estate 2011)  dove  l’amico Michele ha fatto vedere, in diretta, come nasce un gioiello, dalla saldatura del prezioso metallo all’incastonatura delle gemme e all’infilaggio a mano delle perline scaramazze. Sempre nel corso della diretta, Affidato emozionato ha parlato della sua Crotone e soprattutto della festa settennale della Madonna di Capocolonna, della quale è attento e competente membro dell’organizzazione, mostrando orgogliosamente il medaglione realizzato interamente a mano in argento 800° per i circa 130 aderenti alla Congregazione dei Portantini della Vergine bruna. Quest’ultima opera specifica la simbologia della tradizione crotonese attorno alla Madonna: nella parte bassa, sotto il manto della Vergine vi è il fuoco ardente appiccato dai Turchi che volevano distruggere la sacra Icona; sulla sinistra la superstite Colonna magnogreca comela Madrecolonna guida del mondo; sulla destra la nave di Pietro il pescatore di anime voluto da Cristo per portarne la parola tra le genti.

È il 2011, l’anno d’oro per Affidato. Protagonista al Festival di Sanremo per il quale ha realizzato il premio per la canzone rappresentante della storia della musica italiana alla luce delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia; presente al Magna Graecia Film Festival con le sue “Colonne d’oro”; artefice della prestigiosa collezione “Teorema” con la consegna di un prezioso gioiello a Isabella Orsini moglie del principe Edouard.

Ancora opere perla Chiesa: la “Rosa d’oro” perla Madonnadelle Grazie di Torre Ruggiero,la Coronadel Bambinello della Madonna di Manipuglia di Crucoli e i premi per la settima edizione di “Nella memoria di Giovanni Paolo II” patrocinata dalla Cei  e da Rai Vaticana.

Nel versante dello spettacolo, doppio appuntamento nella Capitale per l’ “Oriental award” con premi ai grandi della moda mondiale e il “Premio internazionale Kouros” entrambi nell’ambito dell’ “Alta Roma”. Ed ancora, presenti le sue creazioni al “Premio Mia Martini”, al “Medel Fashion” e al “Premio Isola d’Elba”.

Nel settembre scorso Affidato lo troviamo nel Principato di Monaco dove, per celebrare i 15 anni della rivista “Il foglio italiano”, ha realizzato un bassorilievo in argento sbalzato a mano raffigurante lo stemma del Principato monegasco e nel corso della serata l’ambasciatore Antonio Morabito ha definito Affidato “simbolo della Calabria migliore e da esportare”.

Dulcis in fundo, 9 ottobre Benedetto XVI in visita a Lamezia Terme e a Serra San Bruno e Michele Affidato non poteva mancare all’appuntamento tanto storico perla Calabria.L’orafo crotonese ha personalmente consegnato al Santo Padre lo “Stemma papale” che riproduce in bassorilievo piazza San Pietro col colonnato e lo stemma del pontefice in oro, argento e pietre preziose. Lo stemma è circondato da raffigurazioni a rilievo che indicano la dignità, il grado, il titolo e la giurisdizione: tre elementi molto importanti della vita spirituale di Papa Ratzinger. Nel punto più nobile dello scudo vi è una grande conchiglia d’oro con significato teologico: ricordare la leggenda attribuita a sant’Agostino per il suo inutile sforzo di tentare di fare entrare l’infinità di Dio nella limitata mente umana. Nel cantone destro dello scudo una testa di moro, simbolo dell’antica Diocesi di Frisinga presso la quale il Papa fu vescovo; nel cantone sinistro un orso bruno che porta un peso sul dorso intendendo nell’orso addomesticato dalla grazia di Dio lo stesso Ratzinger col peso dell’episcopato. Quest’opera ha un duplice utilizzo: come stemma estraibile potrà essere utilizzato sia come fermaglio da piviale e sia per essere collocata al centro del bassorilievo raffigurante il colonnato del Bernini.

Al postutto non si può sottacere il nobile obiettivo dell’arte di Affidato il quale intende “veicolare al di fuori dei confini regionali l’immagine di una Calabria positiva, fatta di gente valida che lavora. Portare alto il nome di Crotone e della Calabria”.