Roma manda soldi a Gioia Tauro ma il Porto muore

Mario Candido e Peppe Raffa sono volati oggi a Roma. In gioco i finanziamenti per il Porto di Gioia Tauro, il “grande” malato del Mediterraneo. L’assessore ai trasporti ed il presidente della Provincia provano ad infondere ottimismo. “Si tratta di venticinque milioni di euro che saranno disponibili non appena la Regione Calabria, stando all’Accordo sottoscritto dallo stesso Governatore Scopelliti, completerà il 35% delle opere previste. Non possiamo pertanto che essere fiduciosi ed ottimisti sul futuro del Polo Logistico Integrato di Gioia Tauro. Conserviamo però uno sguardo serio e preoccupato, soprattutto dal punto di vista occupazionale, per quanto afferisce alla situazione di crisi in cui versa da parecchi mesi il Mega Porto di Gioia Tauro e con esso tutte le maestranze che vi lavorano”.

Gli fa da controcanto il sindacato dei portuali del Sul. “Per combattere la crisi in Calabria e nella Piana, abbiamo preso atto che c’é ancora molta approssimazione e che le azioni risolutive sono ben lontane”. Antonio Pronestì del Sul, che ha partecipato alla riunione che si è tenuta a Roma presso il Dipartimento dello sviluppo economie territoriali a palazzo Chigi, smentisce l’ottimismo degli amministratori provinciali. “La cosa triste è che pur avendo condiviso la necessità di sviluppare un nuovo contratto d’area come addendum a quello già esistente con la Regione Calabria e i ministeri  presenti il 5 luglio scorso quando sempre a Roma si è aperto l’iter per la cigs a Gioia Tauro, oggi – grazie all’iniziativa del Presidente della provincia Raffa – abbiamo appreso che nulla era stato fatto ancora e che bisogna verificare la fattibilità del contratto d’area  che é strettamente legata alla volontà e alle disponibilità economiche dei ministri competenti. Un’altra cosa ci preoccupa, purtroppo, ed è l’aver registrato l’assenza alla riunione del neo vice ministro, del presidente della Regione Calabria e del presidente dell’Autorità Portuale che hanno avuto altri impegni forse più importanti, ma non vorremmo che fosse un segnale negativo. Speriamo invece  che nella prossima riunione, fra 15 giorni, possano dare il giusto contributo che serve al territorio reggino e alla Piana per sconfiggere la crisi”.