Nubifragio Capitale non si vedono i soldi della politica

Sono stati due giorni d’inferno nella Capitale paralizzata dal violento nubifragio scatenatosi tra il 19 e il 21 ottobre. Caos, una vita umana spezzata, polemiche e colpe vengono animatamente discusse facendo una stima dei danni. Strade allagate, autovetture sott’acqua, metro in tilt e cittadini infuriati bloccati senza poter andare al lavoro sotto l’incessante pioggia. Oltre 180 millimetri caduti in poche ore.

Il sindaco Gianni Alemanno ha chiesto lo stato di calamità naturale lamentandosi che il servizio meteo non ha dato l’allarme. Nel Tevere si è innalzato il livello superficiale dell’acqua ma non è stato fortunatamente a rischio, seppur sui monitoraggi, ci si lamenta di aver fatto troppo poco.

Sotto accusa è finita la scarsa manutenzione idrica dei tombini e le fogne della città agli effetti intasati poiché manca una manutenzione ordinaria costante. E’ questo il parere del Presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Gian Vito Graziano il quale sostiene che i terreni romani non riescono ad infiltrare l’acqua piovana e la città non riesce a farla defluire al Tevere a causa della troppa cementificazione, perciò, si crea il ruscellamento superficile. Stesso parere del Presidente dell’Ordine dei geologi Roberto Troncarelli. Mentre, il Consigliere nazionale il geologo Eugenio Di Loreto sostiene che le zone a rischio sono sempre state il Gianicolo, Monteverde e Monte Mario perchè terreni argillosi e sabbiosi. Quindi mancano tecnici geologi che lavorino costantemente nel monitoraggio e nella manutenzione urbana. I geologi da tempo invitano ad investire in conoscenza evitando gli sprechi dell’acqua come è emerso al forum nazionale sull’acqua intitolato “fino all’ultima goccia” tenutosi questa settimana a Roma dove sono stati centinaia i partecipanti.

Il dato evidente è l’assenza di un concreto Governo del Territorio perchè i soldi che dovrebbero essere stanziati per il dissesto idogeologico e le zone a rischio idraulico, non si vedono, per la sottovalutazione politica e le barriere della burocrazia.

Il servizio meteo online del 20 ottobre dava, invece, l’allarme al maltempo, perchè le previsioni di Andrea Falcinelli annunciavano testualmente: “per giovedì 20 ottobre attenzione!”. Non ci sarebbero stati, quindi, gli avvisi da chi di dovere dalla pubblica amministrazione. Tuttavia, l’Istituto di Ricerca per la protezione Idrogeologica (Irpi) del Cnr, sostiene, che sono eventi eccezionali ed imprevedibili perchè i modelli metereologici non raggiungono alti livelli di dettaglio. Le zone a rischio idraulico e idrogeologico sono note da tempo. E’ proprio l’Autorita di Bacino del fiume Tevere che pubblica online le carte delle zone a rischio idrogeologico ed assetto idraulico, dice, Tiziana Guida Consigliere dell’Ordine dei geologi del Lazio. Quindi, sapendo che siamo in pieno cambiamento climatico, avendo conoscenza delle denunce che da anni gli esperti lanciano, avendo, inoltre, tutti gli strumenti e le persone necessarie, sapendo che gli stanziamenti finanziari sono dovuti per legge, ci chiediamo: come mai dalla politica non si vedono i soldi? La stessa domanda è stata posta dai mass media della Liguria per problemi affini alla loro Regione.