Una scuola tecnologicamente aggiornata new media per il bambino digitale

Si è conclusa, venerdì 14 ottobre 2011, la seconda delle sei giornate di studio previste nell’ambito del Corso di formazione per insegnanti, gestori e personale impegnato nelle attività delle scuole materne FISM, organizzato dalla Federazione Italiana Scuole Materne (F.I.S.M.) della Provincia di Messina per l’anno scolastico 2011-2012.

Pomeriggio intenso nel corso del quale è stata affrontata una tematica molto importante: “Una scuola di qualità tecnologicamente aggiornata: new media per il bambino digitale”. Ha avviato i lavori la prof.ssa Vera Munafò (Dirigente Scolastico Direzione Didattica “Principe di Piemonte” Messina) sottolineando quale punto centrale “la qualità a scuola” nelle sue declinazioni didattiche, organizzative, gestionali, secondo il criterio del dialogo nella comunità glocal. La scuola vive e opera in una realtà in continua trasformazione, le sfide poste dalla digitalizzazione, dalla globalizzazione, dalla convivenza di culture e religioni diverse devono trasformarsi in opportunità per espandere qualitativamente il servizio educativo. Alla scuola dell’infanzia appartiene un disegno mirato a costruire formazione ed educazione, a promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza, della cittadinanza. Non è solo un luogo di apprendimento ma anche di cura educativa nel quale, attraverso una progettazione aperta, flessibile, dinamica, coerente con lo sviluppo infantile e percorrendo itinerari metodologici a base esperienziale, emozionale e operativa, si sollecitano potenzialità, linguaggi e forme di intelligenza. In un mondo di grandi mutamenti, in cui l’industria dello spettacolo, dell’intrattenimento e della comunicazione riempie le giornate dei bambini di occasioni di contatto con la multimedialità, nella “società dell’informazione e della conoscenza” è indispensabile tracciare le  strade più utili allo sviluppo dei processi formativi nell’età evolutiva e le nuove tecnologie informatiche hanno la capacità di produrre una modificazione sia nel modo di progettare i contenuti dell’apprendimento sia nelle modalità di conduzione delle attività didattiche e dell’insegnamento stesso in relazione alle esigenze formative dei destinatari. I bambini nati dopo il 2000 sono chiamati “nativi digitali”: cresciuti e socializzati attraverso il telefonino, il telecomando e i videogames, sempre più piccoli sono capaci di apprendere il funzionamento di un programma costituito da insiemi concatenati di “input e output”.

I “nativi digitali”, a differenza di quelli che li hanno preceduti anche solo di qualche anno, non conoscono altro mondo che non sia digitale. Messi di fronte a un sistema di stimoli e risposte programmato in un certo modo sono capaci, in tempi sempre più veloci e ad età sempre più precoci, di apprenderne l’uso raggiungendo livelli altissimi di performance. Ma se trovano un oggetto qualsiasi non sono capaci di realizzare nulla che non sia già predeterminato nel programma di costruzione. La conseguenza è una generazione che fa sempre più difficoltà ad apprendere dalla manipolazione degli oggetti, a giocare e ad apprendere giocando, fa fatica ad affrontare i problemi creativamente. La scuola non sempre è consapevole e quando lo è non sa come risolvere la questione, perché vive un sentimento di impotenza appresa di fronte alla pervasività di questo fenomeno, ma ha l’importante compito educativo di offrire occasioni per realizzare esperienze che, altrimenti, i ‘nativi digitali’ non potrebbero fare mai. L’attività multimediale richiama alla memoria l’attività ludica, l’attività percettivo-motoria tipica del gioco. Le peculiari caratteristiche dell’attività motoria, grande strumento motivazionale, facilitano e stimolano i processi di apprendimento, offrono soluzioni mirate all’approfondimento, recupero, sviluppo degli apprendimenti. Sviluppare le capacità motorie significa migliorare le conquiste spazio-temporali, rendere più funzionali le relazioni con la realtà esterna, far sì che il movimento diventi un’efficace modalità di esplorazione e utilizzazione dell’ambiente. Un’ideale simbiosi di motricità e multimedialità coniuga l’apporto e la valenza dell’elemento motorio ai software didattici ideati allo scopo che offrono tre differenti modalità di apprendimento: visiva, uditiva, tattile. Il computer richiama alla memoria l’attività ludica, l’attività percettivo-motoria tipica del gioco. Rendendo possibile la simulazione della realtà grazie alle ampie potenzialità offerte dalla multimedialità si impara con minor sforzo e maggiore naturalezza, facendo ricorso principalmente alla capacità percettive L’attività motoria contribuisce a pieno titolo allo sviluppo di tutte le aree della personalità perché, oltre a garantire una armonica crescita fisica e psicologica, favorisce i processi di apprendimento scolastico degli strumenti linguistico-espressivi (ad es. il grafismo e la lettura) e il conseguimento di abilità logico-operative.

Il prof. Pasquale Cassalia (docente sperimentatore e formatore) si è soffermato sul “Laboratorio Openlab system”, che interviene sulla didattica tradizionale, orientata alla trasmissione dei contenuti disciplinari, attraverso lo spostamento di attenzione dall’insegnamento ai processi di apprendimento dei ragazzi, dalla didattica trasmissiva a quella laboratoriale in un’ideale sinergia tra motricità, originali sussidi didattici, quadernoni, tesserine, schede, disegni, riflessioni, valutazioni e punteggi. Scopo della formula Openlab, nella quale mente e corpo trovano pari dignità, è quello di privilegiare il protagonismo degli studenti incentivando la motivazione all’apprendimento e allo sviluppo. Si tende al potenziamento e consolidamento di abilità attraverso un processo dinamico strutturato che articola azioni mirate e interventi coordinati per favorire il processo formativo globale di tutti gli alunni (“nessuno escluso”). Fondamentale risulta la creazione di un ambiente a misura di studente per farne emergere gli interessi e favorirne l’iniziativa creativa personale, il senso di appartenenza e l’affezione alla scuola. Sono necessarie metodologie aderenti alla complessità della realtà in grado di rispondere ai problemi pratici. E’ indispensabile l’elasticità: ai metodi devono accompagnarsi le tecniche, le strategie, gli strumenti che attribuiscano alla motivazione valore primario, la qualità di punto di partenza. L’estrema versatilità degli attrezzi impiegabili permette infatti di armonizzare apprendimento motorio e cognitivo, offrendo soluzioni divertenti, incisive e, di conseguenza,  un maggiore interesse nei confronti delle materie del programma didattico.

Tutti gli appuntamenti in calendario, ne sono previsti altri quattro (28 ottobre – “Una scuola di qualità a livello organizzativo e gestionale: innovazione, collaborazione e lavoro in team”; 11 novembre – “Una scuola di qualità a livello didattico: emozioni, orientamento e creatività”; 25 novembre – “Una scuola di qualità a livello educativo: lucidità, operatività e cooperazione”; 2 dicembre – “Incontro di verifica, valutazione e progettazione formativa assieme ai docenti formatori”), si svolgeranno nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 19.30, nella sede della FISM Provinciale Messina presso l’Istituto “Don Bosco”.

Numerosi i docenti che si alterneranno nei momenti frontali e nelle attività laboratoriali. Giova ricordare la prof.ssa Concetta Sirna (Coordinatrice pedagogica della FISM provinciale Messina), la dott.ssa Rosaria Zammataro (Ispettrice MIUR, dirigente tecnico USR Sicilia), la prof.ssa Anna Maria Passaseo (Docente di Pedagogia interculturale, Università di Messina), la prof.ssa Vera Munafò (Dirigente Scolastico Direzione Didattica “Principe di Piemonte” Messina), la prof.ssa Maria Muscherà (Dirigente Scolastica Istituto Comprensivo “La Pira – Gentiluomo” Messina), il dott. Silvano Tamburello (tributarista e consulente fiscale), il prof. Pasquale Cassalia (docente sperimentatore e formatore).

L’attività corsuale si inquadra nell’ambito di una serie di percorsi di aggiornamento, che si svolgeranno nell’anno scolastico 2011-2012, incentrati su tematiche pedagogiche, didattiche e socio-politiche.