De Nisi vara la giunta ma Sel è pronta a sfiduciarlo da subito e c’è un Pasqua di troppo
Ma De Nisi ha disatteso gli impegni legati al secondo assessore donna. Il nuovo esecutivo parte con il piede sbagliato e non è detto che il patto siglato tra il presidente De Nisi, Sinistra ecologia e libertà e Partito democratico possa reggere di fronte alla squadra messa in campo che in sostanza si presenta solo con due elementi nuovi. La discontinuità, i segnali di cambiamento, il nuovo corso tanto sbandierato da Sel nelle estenuanti trattative andate avanti durante tutta l’estate ed i documenti sottoscritti, anche alla presenza del segretario regionale Fernando Aiello, sono state solo parole. Durissimo il commento a caldo espresso da Barbara Citton, unico consigliere provinciale di SeL: “Non posso che esprimere il mio profondo e personale rammarico per quanto è stato fatto. Mi sono opposta con tutte le mie forze a questo tipo di esecutivo. Non posso che ribadire che l’unico elemento di novità e rinnovamento all’interno di questa giunta è stato espresso da Sinistra ecologia e libertà. Per il resto… nulla. Voglio aggiungere che in tutta questa vicenda SeL ha dimostrato grande responsabilità politica, la stessa cosa non è venuta da parte delle altre forze politiche”. Tutta da spiegare la presenza di Vincenzo Pasqua. A far discutere è soprattutto la sua posizione politica. Ha debuttato in campagna elettorale candidandosi con la lista dell’Udc a sostegno di Antonino Daffinà sindaco, incassando ad onor del vero tantissimi voti. È stato assessore fino a qualche mese fa nell’amministrazione di centrodestra con Nicola D’Agostino sindaco. Il suo passaggio a Noi Sud di Elio Belcastro ha indotto D’Agostino a revocargli la delega. Da qui le manovre per arrivare alla Provincia, ricordando che il suo gruppo ha partecipato in precedenza con la lista Centro e libertà a far eleggere De Nisi. Insomma dal centro al centrodestra per poi fare breccia nell’amministrazione provinciale di sinistra. Tutto sotto la regia di De Nisi che cerca voti e lavora per ricomporre il quadro politico che l’ha portato a vincere le elezioni.