Dal Veneto a a Capodistria in Slovenia per mettere i risparmi al sicuro

“Non ho più fiducia nel nostro sistema – afferma Walter Torresan di Preganziol in provincia di Treviso – può accadere di tutto: il crollo è dietro l’angolo, con il debito pubblico al 120% sul Pil”. L’Italia? “Sempre quella di Gelli, Sindona, Calvi – spiega Claudio Rigo di Casier (TV) – non mi fido: chi lo sa, magari da un giorno all’altro ci tolgono i soldi dal conto corrente”. E c’è chi al sistema si oppone di persona. Come Angelo De Marchi di Treviso, che le tasse non le paga più “da quando, nel 1996, la Finanza se l’è presa con me. Mi mandino Equitalia, che gli offro un caffè”. Fra i venetisti accorsi ad aprire un conto corrente in Slovenia anche Stefano di Albignasego (PD), che di mestiere fa il bancario: “Il rischio di una patrimoniale – afferma – c’è, eccome: tanto vale diversificare”. Cioè mettere il capitale un po’ qui e un po’ lì. Unisce tutti la cocente delusione per i partiti di provenienza, Carroccio e PdL: due volte traditori, per avere ingannato il popolo su federalismo e liberalismo.