Abia chiede l’integrazione dei progetti delle imprese agromeccaniche nelle misure del Piano di sviluppo Rurale

Nell’imminenza della visita a Bergamo da parte del ministro delle politiche agricole Abia, l’associazione bergamasca dei contoterzisti agrari, riprende un tema sollevato proprio pochi giorni fa dal ministro Saverio Romano, il quale in un intervento alla Camera dei deputati aveva denunciato un forte ritardo da parte delle Regioni italiane nel ritmo di spesa dei fondi comunitari per l’agricoltura. “Nella diagnosi del problema siamo perfettamente in linea con il ministro Romano – dichiara il presidente di Abia, Leonardo Bolis -. La nostra ricetta è molto semplice: occorre rivedere l’impostazione generale dei piani di sviluppo rurale consentendone l’accesso anche alle imprese agromeccaniche. Si potrebbero così utilizzare i fondi comunitari per l’agricoltura in tempi più rapidi e senza il rischio del cosiddetto disimpegno automatico, ovvero del meccanismo che comporta la restituzione a Bruxelles dei soldi non spesi entro certe date prefissate”. Per Abia questa piccola modifica nell’impostazione dei Psr comporterebbe anche benefici a cascata per l’intero mondo agricolo. “Oggigiorno in Bergamasca, come nel resto del Paese, sono solo le imprese che operano in conto terzi ad effettuare ancora investimenti ingenti in macchine agricole e tecnologia – sottolinea Enzo Cattaneo, direttore di Abia –. Avendo accesso alle risorse del Psr gli imprenditori agromeccanici potrebbero mettere a disposizione delle altre imprese agricole un numero ancora maggiore di attrezzature innovative e macchine di ultima generazione. Tutto ciò in un periodo di crisi generalizzata del settore, a causa della quale la maggior parte dei piccoli e medi agricoltori rinvia a data da destinarsi investimenti che sarebbero invece necessari per ridare slancio competitivo alla nostra agricoltura”.