Cosenza, la città dei gay si ritrova in Corso Telesio

Riapre con regolarità e resterà aperta ogni martedì e venerdì dalle ore 16:30 alle ore 19:30 la sede dell’Eos Arcigay Cosenza, presso la Casa delle Culture di Cosenza in Corso Telesio 29. “Finalmente l’Associazione riesce a rispristinare il servizio d’accoglienza, di consulenza e di ascolto per le persone della nutrita comunità Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali Cosentina”. Si legge in una nota giunta al giornale a firma di Marco Marchese e Riccardo Cristiano. “Nel corso degli orari di apertura si svolgerà anche una serie di attività culturali aperte a tutti e le occasioni d’incontro e confronto saranno propedeutiche all’organizzazione di eventi esterni mirati all’informazione sulla comunità Lgbt, alla lotta contro l’omofobia e ogni forma di violenza e discriminazione basata sull’orientamento sessuale, l’informazione sulle malattie sessualmente trasmesse e la cura dei rapporti con gli enti locali”. Si apprende che l’Eos Arcigay Cosenza, insieme all’Associazione Radicale Certi Diritti Calabria, ha indirizzato una lettera ai sindaci ed agli assessori competenti dei Comuni di Cosenza, Rende, Montalto Uffugo, Castrolibero e Catanzaro, in merito al 15° censimento generale della popolazione che l’Istat si accinge a fare, attraverso la distribuzione dei questionari e con l’ausilio dei servizi messi a disposizione da parte delle amministrazioni comunali. “Per la comunità Lgbt questo censimento generale – specificano – è l’occasione per contare il numero delle famiglie omo-affettive e per studiarne vari aspetti, ma anche in questo caso l’informazione e soprattutto la preparazione degli operatori che si occuperanno della raccolta dei dati sarà fondamentale per la raccolta di un dato il più possibile rispondente alla realtà poiché per ragioni di privacy, e per le tante forme di stigma sociale che ancora avvengono nei confronti delle persone omosessuali e transessuali, quando si tratta di dichiarare anche solo un dato statistico le forme di autocensura rischiano di non far realizzare pienamente lo scopo del censimento che mira a conoscere i vari aspetti della struttura della popolazione residente in Italia”.