Inter Roma sfida senza appello per entrambe

Sabato al Meazza arriva la Roma e i 3 punti sono un obbligo per entrambe soprattutto per l’Inter. Vincere, però, potrebbe non bastare a sanare un’instabilità che in casa nerazzurra è costante da quando Mourinho ha salutato tutti. Una breve sintesi degli ultimi due anni: le incomprensioni con Benitez, il divorzio da un dirigente chiave come Oriali, la parentesi di Leonardo, interrotta mentre già si facevano progetti per la stagione successiva hanno lasciato il segno. Poi l’arrivo di Gasperini, stimato da Moratti ma non certo la sua prima scelta, le difficoltà di Branca nel mercato in entrata (prima Sneijder prepara le valigie, poi a sorpresa Etòo va in Russia) e in uscita (Muntari è ancora in rosa), il pasticcio di Forlan in lista Champions (uno come lui sarebbe stato molto utile contro il Trabzonspor). Infine, ma non in ordine di importanza, il dibattito interno sulla difesa a 3 o a 4, che forse andava affrontato prima di mettere sotto contratto Gasperini. Così, mentre l’altra Milano calcistica si compiace per aver fermato il Barcellona campione d’Europa al Camp Nou, non si possono escludere nuove scosse telluriche sul fronte Inter. Gasperini corre ai ripari, ma già si rincorrono i nomi di potenziali sostituti. In pole position c’è Claudio Ranieri, considerato ottimo motivatore, con grande esperienza in Italia e all’estero, senza squadra da quando sette mesi fa ha dato le dimissioni dalla Roma. A Moratti piacciono anche Delio Rossi, che senza dubbio punterebbe sul 4-3-1-2, e soprattutto Fabio Capello. Ma il ruolo di ct dell’Inghilterra è ostacolo difficilmente sormontabile per arrivare all’ex allenatore di Roma e Juventus. Don Fabio però si sfila: “L’Inter non ha bisogno di me,  diamo tempo all’allenatore”. Infine c’è una suggestione: Roberto Baggio al fianco di Beppe Baresi. C’è solo da aspettare, poco più di un attimino: fra sabato (contro la Roma) e martedì (trasferta a Novara) il destino di Gasperini e della panchina dell’Inter saranno chiari.