Casini, compagno Bersani ti porto i centristi!

Pierferdinando Casini, lancia la sua ultima proposta al Premier, ma anche ai partiti d’opposizione, Pd soprattutto. “L’opposizione – dice – è a un bivio: o si preoccupa solo della propria anima o salva l’Italia”. Il passo indietro per Casini lo deve sì fare “il Presidente del Consiglio, ma anche l’opposizione che non può salvarsi la coscienza solo proponendo a Berlusconi di andarsene via”. Casini chiede al Cavaliere la disponibilità a un patto di fine legislatura concordando insieme l’agenda delle cose da fare. E magari anche il nome del suo sostituto. In serata la risposta del Premier: “Non lo so, francamente non lo so. Io sono un semplice, guardo sempre e comunque al voto degli elettori”. A quel tavolo, comunque, Casini vuole veder seduto anche Bersani. Le grandi forze responsabili, “dal Pdl al Pd realizzino – è il suo invito – un grande sforzo di pacificazione nazionale: nelle divisioni e nelle liti c’è la rovina dell’Italia e di tutti noi”. L’idea è di dar vita ad “un governo politico con le migliori energie del Paese” in cui coinvolgere “personalità già sperimentate a livello europeo”, leggasi Mario Monti. Casini non lo dice espressamente ma per il Premier ci sarebbe la garanzia che non verrà spazzato via un minuto dopo aver lasciato Palazzo Chigi. Insomma una salvacondotto per non finire nella mannaia giudiziaria. Questa l’offerta che il compagno Casini fa, d’accordo con il nuovo alleato Bersani. Già in mattina sempre da Chianciano l’alleato di Casini, Francesco Rutelli, del resto aveva mandato messaggi rassicuranti ai “pontieri” del Pdl: “da noi non ci sarà nessun proposito di vendetta”. Casini vuole giocare questa partita da una posizione di forza. Ha rischiato stando fuori dai due poli, ma ora sente di avere in mano il biglietto vincente. Da incassare alle prossime elezioni. “Siamo gli unici – ricorda – che siamo stati all’opposizione di Prodi e di Berlusconi”. E nessuno, sottolinea, da un po’ di tempo gli fa più la domanda “ma con chi va l’Udc? perché siamo andati nella direzione giusta”. Quanto a Bersani il presidente Udc offre il modello Marche dove c’è una maggioranza di centrosinistra Pd Udc senza la sinistra cosiddetta radicale: “Se le Marche sono una strada da perseguire siamo interessati, se sono un incidente vuol dire che ci siamo sbagliati un po’ tutti”. Il messaggio insomma è chiaro: il Pd scelga o Di Pietro e la sinistra estrema o l’Udc.