Vibo Valentia, la Cgil non conta nulla in città fallito lo sciopero

“Che la CGIL avesse un problema di rappresentanza nella provincia vibonese è cosa oramai risaputa ma che il totale degli iscritti non superasse il numero di 100 non ce lo aspettavamo proprio. E’ un paradosso, ma se si dovessero ritenere attendibili le dichiarazioni del segretario regionale della CGIL, Sergio Genco, sull’adesione di iscritti di CISL e UIL  allo sciopero generale di ieri indetto dal sindacato della Camusso, quanti dei 120 lavoratori in sciopero sarebbero gli iscritti alla CGIL?  A noi non risulta affatto che nostri iscritti siano tra gli scioperanti di ieri, i cui numeri reali sono assai lontani dai dati forniti alla stampa locale. Infatti, nell’intero comparto del Pubblico Impiego e per questo intendiamo Asp, Ministeri, Provincia, Comuni per un totale di 2594 addetti hanno scioperato 20 lavoratori. Il dato della Sanità è emblematico con 7 scioperanti su circa 1500 addetti. Nel commercio hanno scioperato 2 lavoratori. Nella scuola complessivamente su oltre 5.000 addetti 30 scioperanti. Alla Metalsud su circa 170 addetti 5 adesioni  Persino i due dati di Afor e Sicurtransport, presi ad esempio quale testimonianza dell’adesione  allo sciopero “oltre ogni aspettativa”, non rispondono ai dati reali di lavoratori in sciopero che nella Sicurtransport è pari a 5 (su 15 iscritti CGIL) ed in tutto il settore della Forestazione, della quale l’Afor è solo un pezzo, gli scioperanti sono 30. In definitiva sugli oltre 10.000 lavoratori del vibonese ieri ha incrociato le braccia solo un lavoratore su cento. Alla manifestazione erano presenti circa 250 persone ma non scioperanti, i lavoratori hanno preferito non ascoltare i sindacalisti della Cgil e sono andati regolarmente al lavoro. Tale dato, almeno a Vibo Valentia, dovrebbe far riflettere sulla necessità di individuare metodi alternativi di lotta che non affamino ancora di più i lavoratori e soprattutto dovrebbero far riflettere sulla tesi assai semplicistica, diffusa ieri dalla piazza, che chi non condivida lo “sciopero facile” sia appiattito sul Governo o sui suoi provvedimenti”. Lo scrivono in una nota i segretari generali CISL e UIL, Sergio Pititto e Luciano Prestia.