Milano, lo scandalo della summer school truffa

Scoppia lo scandalo nel capoluogo lombardo. Una summer school a Praga, con corsi di giornalismo e moda tenuti da professori del Russell College di Cambridge e da professionisti della Bbc. Alla fine delle lezioni un attestato valido come credito universitario e per gli studenti migliori stage al New York Times e da Bulgari. Progetto interessante, fosse stato vero. A Praga purtroppo gli iscritti a questa summer school in programma dal 31 agosto non hanno trovato alcun professore di Cambridge. E l’assenza dei docenti targati Cambridge non è stata l’unica sorpresa per 28 studenti dello Iulm e due della Statale. Il loro corso è iniziato e finito nel giro di poche ore, non all’università di Praga, come era stato annunciato ma nella saletta di un albergo, che non era il 4 stelle centrale di cui si era parlato ma un modesto hotel fuori città. Qualcuno aveva pagato anche mille euro per questa summer school, ma la tassa d’iscrizione era “personalizzata”. Si andava da 500 euro per le ragazze, fino al doppio per i quattro maschi. Niente ricevute fiscali, né sono mai arrivati i contratti del Russell College promessi ad alcune studentesse arruolate come insegnanti. Unico impegno rispettato, la presenza del “prof” che il corso lo ha confezionato e proposto: Mario Andrea Valori, un dottorando dello Iulm che nel curriculum pubblicato sul portale dell’ateneo vanta una carriera fra Statale e Bicocca e anche una collaborazione con quel college di Cambridge (università non riconosciuta dal governo inglese). Martedì gli studenti milanesi si sono confrontati e scoperti i trucchi si sono precipitati all’ambasciata italiana a Praga, che ha raccolto la loro denuncia. Tre studentesse della Statale sono rientrate a loro spese (gli altri sono ancora bloccati a Praga). Il consolato ha contattato subito il rettore dello Iulm Giovanni Puglisi: “Abbiamo sospeso questo signore – dice Puglisi -. Il suo profilo per un errore compariva sul nostro portale fra i nostri docenti e collaboratori. In realtà è, anzi a questo punto era, un nostro dottorando e della sua summer school-truffa noi non sapevamo nulla. L’università non ha responsabilità, anzi, ci costituiremo parte civile. Ma alzeremo anche il livello dei controlli, anche se non è nostro compito, in futuro verificheremo i curriculum di tutti”.