Si è spento il democristiano Mino Martinazzoli

L’Italia perde oggi un pezzo della sua storia: Mino Martinazzoli, ex segretario della Dc e più volte ministro. L’ex sindaco di Brescia, nato a Orzinuovi nel 1931, era malato da tempo. A novembre avrebbe compiuto 80 anni. Dopo essere stato più volte ministro e rappresentante della base Dc, Martinazzoli è stato alla guida di quello che è rimasto dello scudocrociato dopo la bufera di Tangentopoli – tornato nel frattempo a chiamarsi Partito popolare italiano – e nelle elezioni politiche del 1994 ha tentato la strada del Patto per l’Italia, il polo centrista alternativo alla coalizione di sinistra dei Progressisti e quella di centrodestra rappresentata dalla prima alleanza tra il neonato Forza Italia, l’Msi ancora non trasformatasi in Alleanza Nazionale e la Lega Nord. Le elezioni di quell’anno non andarono bene, il progetto portato avanti con Mario Segni finì schiacciato dalla contrapposizione fra un Berlusconi appena sceso in campo e la “gioiosa macchina da guerra” di Achille Occhetto, e Martinazzoli lasciò l’incarico. Sarebbe tornato poi in primo piano, dopo un’esperienza alla guida del Comune di Brescia in qualità di sindaco, quando nel 2000 è stato scelto come sfidante di Roberto Formigoni nella corsa alla Regione Lombardia. Il risultato è stato però anche in quel caso molto deludente, con il leader ciellino che ha raccolto praticamente il doppio delle sue preferenze (61% contro 32) e ha segnato di fatto la sua definitiva uscita di scena dall’agone politico.