Berlusconi ricattato, Tarantini e le escort a palazzo Grazioli

Estorsione ai danni del Premier Silvio Berlusconi. Questa volta ad indagare è la procura di Napoli, che ha chiesto e ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare dal gip Amelia Primavera. Tarantini è stato al centro dell’inchiesta sul giro di escort svelato da Patrizia D’Addario alla procura di Bari. E nell’ambito di quella vicenda fu già arrestato e detenuto per diverse settimane. Gianpaolo Tarantini, 36 anni, e sua moglie Angela Devenuto, 34ennne, sono stati arrestati dalla Digos della Questura di Napoli, in collaborazione con quella di Roma. La chiave dell’inchiesta sarebbe la paura di Berlusconi. Tarantini ha sempre sostenuto che il Premier non era a conoscenza del fatto che le ragazze ospitate nelle sue dimore romane e sarde fossero state pagate. Affinché non modificasse questa versione, l’imprenditore barese avrebbe ottenuto mezzo milione di euro e forse uno stipendio mensile. Non una bugia secondo l’imprenditore, tant’è che al telefono Tarantini ribadisce più volte che “quella è la verità”. Secondo l’accusa, però, Tarantini sarebbe stato indotto dai pagamenti a scegliere la strada del patteggiamento nel procedimento sul favoreggiamento della prostituzione in corso a Bari. Un modo per salvare il Premier da un altro processo pubblico, con conseguente diffusione di un gran numero di intercettazioni telefoniche dal contenuto hard. Al centro delle indagini ci sarebbero cinquanta conversazioni intercettate, tra Tarantini e sua moglie e l’ex direttore dell’Avanti! Valter Lavitola, 38, personaggio che negli ultimi mesi appare e scompare in diverse vicende tra il politico e il giudiziario, dal caso della villa a Montecarlo di Fini in poi. L’estorsione ai danni del Cavaliere consisterebbe in un versamento di 500 mila euro a Tarantini e di altre somme versate ogni mese per un totale di 20 mila euro. Ma il sospetto della Procura è che Lavitola in questa situazione non abbia agito in modo trasparente, trattenendo per sé parte del denaro che avrebbe dovuto veicolare a Tarantini. Una ricostruzione che sembra essere giustificata da alcune telefonate concitate tra i due del direttore dell’Avanti!con diversi suoi collaboratori. Il presidente del Consiglio non ha negato i pagamenti. Ma smentisce decisamente l’estorsione e il ricatto. Il 25 agosto scorso, con il diffondersi delle prime indiscrezione, il Premier ha infatti dichiarato: “Ho aiutato una persona e una famiglia con bambini che si è trovata e si trova in gravissime difficoltà economiche. Non ho fatto nulla di illecito, mi sono limitato ad assistere un uomo disperato non chiedendo nulla in cambio. Sono fatto così e nulla muterà il mio modo di essere”.