Roma Capitale, l’Inpdap nega per la terza volta la borsa ad un avente diritto, denunciato direttore e dirigente generale

un caso di vessazione che và avanti da anni, denuncia un laureato senza reddito, per un recente bando indetto dall’Inpdap totalmente escluso essendo figlio di pensionato statale dello stesso istituto. Stavolta il limite di età è di 32 anni e il voto di laurea non deve essere inferiore a 99/110. Nel bando precedente aveva fatto domanda perchè i requisiti erano un limite di età inferiore a 40 anni e il voto di laurea non contava. Soltanto che era stato illuso dal direttore generale Massimo Pianese che rassicurava sulla fattibilità della borsa per finanziare un master. Presentava domanda mettendo al corrente il direttore generale Massimo Pianese, il dirigente generale del Lazio Maurizio Menente, il dirigente Alessandro Ciglieri e il personale del master. Dopo essere stato convocato dall’Università Tor Vergata di Roma c’è stata la beffa. Il direttore generale Massimo Pianese negava tutte le rassicurazioni da lui scritte e firmate e preannunciava, con presunzione ed arroganza, afferma il laureato che documenta tutto, la negazione a partecipare anche per questo successivo bando, firmato dal dirigente generale del Lazio Maurizio Manente, il responsabile di procedimento è il dirigente Alessandro Ciglieri. Gli stessi dipendenti pubblici che l’avente diritto aveva denunciato, pochi mesi fà, perchè gli suggerivano modalità, quindi, fattibilità per la borsa. L’incredibile vicenda di soprusi e mala-pubblica amministrazione era iniziata da un bando con stessi requisiti all’Inpdap di Cagliari denunciando il dirigente Pier Paolo Mele e che la dirigenza generale di Roma ben conosceva con il dirigente generale Gennaro Esposito. Ora si spera che la magistratura, continua il laureato nonché studente, a cui si è certificata la terza denuncia accreditandosi alla guardia di finanza e denunciando la questione anche a linea amica, ai ministeri, ispettorati preposti e addirittura al Capo dello Stato possano dare concretezza sui fatti più che ingiusti, da anni denunciati perchè, spiega il giovane, sarebbe l’ennesima ingiustizia in quanto sono comprovati da pregiudizi dell’istituto tramite compiacenti mancanze della dirigenza generale di Roma per gravi fatti di ingiustizia denunciati da anni dal padre del laureato. C’è da vergognarsi di queste persone, afferma il giovane, che nonostante denunciate vengono promosse ed incentivate, che sottraggono i diritti altrui con irrazionali requisiti e normative evidentemente arbitrarie per favorire altri candidati, dove ancora oggi è oscuro all’opinione pubblica lo stipendio di un direttore generale, pagato dai contribuenti ed assunto immeritatamente per nomina politica, dovrebbero essere definitivamente mandati via dalla pubblica amministrazione. La loro opacità ed ipocrisia macchia l’immagine di dipendenti pubblici onesti.