Roma Capitale, più di 50 i bambini contagiati dalla tubercolosi il Codacons si rivolge alla Procura

“Il marito dell’infermiera avrebbe avuto la Tbc nel 2004 e desta sconcerto che il Policlinico non abbia fatto le visite periodiche obbligatorie alla dipendente ogni anno”. Il Codacons l’ha scritta nero su bianco in un esposto presentato alla procura di Roma sulla vicenda dell’infermiera del nido del policlinico Gemelli, malata di tubercolosi, da cui sono da cui sono scattati i controlli sui neonati. Lunedì sono risultati positivi ai test altri 18 bambini, per un totale di 52 dall’inizio dello screening. In attesa di conferme o smentite per la denuncia del Codacons, però, c’è da registrare la presa di posizione del Policlinico. La direzione dell’ospedale, infatti, smentisce di aver mai ricevuto segnalazioni “nè da parte della dipendente nè da parte delle autorità competenti”. Complessivamente, sale a 52 il numero dei bambini risultati positivi (pari al 7,13% dei 917 bambini sottoposti al test fino a oggi). A questi casi si deve aggiungere quello della bimba di cinque mesi ricoverata al Bambino Gesù, le cui condizioni non destano preoccupazioni e la cui malattia però non è ancora collegabile con certezza all’infermiera del Gemelli. La Regione Lazio che precisa che la positività al test non significa malattia, ma esprime l’avvenuto contatto con il bacillo della tubercolosi: i piccoli saranno sottoposti ad ulteriori controlli e sottoposti a profilassi per evitare il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell’avvenuto contatto con il micobatterio.