L’Europa league comincia male per la Roma

La Roma paga anche a Bratislava la propria incapacità a far gol. Limita i danni, perché perde solo per 1-0, anziché incassare tre reti come nei test estivi con Paris Sg (di soli 45′) e Valencia, ma continua a non segnare e alla fine perde una partita che avrebbe potuto far sua, specie per quanto fatto nel primo tempo, quando si era vista una squadra, quella di Luis Enrique, superiore all’avversaria ma incapace di finalizzare. L’allenatore ci aveva messo del suo, escludendo a sorpresa dal tridente d’attacco titolare sia Totti che Borriello, al posto dei quali mandava in campo Okaka e Caprari. Quest’ultimo, peraltro, nel primo tempo risultava fra i migliori sfiorando per due volte la rete. Ma non è certo da un ragazzino alle prime esperienze, per quanto bravo, che deve venire la scossa, e la Roma per la prima volta “americana” (in tribuna c’era il nuovo boss dei giallorossi, Thomas Dibenedetto) parte con una sconfitta, recuperabile al ritorno fra una settimana soltanto se la squadra si scoprirà finalmente capace di segnare. Quella dei primi 45′ era stata una buona Roma, che aveva tenuto costantemente in mano le redini del gioco rischiando poco. I giallorossi sfioravano il gol al 19′ con Caprari che, servito da Cicinho, al termine di una bella azione manovrata piazzava un destro che finiva fuori di poco. L’altra occasione della Roma era per Okaka, che anticipava sul primo palo il suo marcatore diretto ma alzava sopra la traversa con l’esterno. Fra le note positive del primo tempo anche Viviani, uno dei migliori per ordine e personalità. Nella ripresa la Roma cercava di controllare il match, ma alla distanza veniva fuori il maggior fondo dello Slovan, che ha nelle gambe già alcune giornate di campionato ed il preliminare di Champions in cui è stato eliminato. I padroni di casa si rendevano pericolosi al 7′ con Bagayoko che dalla sinistra crossava per Kladrubsky che tirava alto. Poi era ancora lo Slovan a rendersi pericoloso con Sebo su passaggio del solito Bagayoko. Il gol arrivava a 10′ dalla fine: su calcio d’angolo battuto da Zofcak, Dobrotka s’inseriva indisturbato in area e colpiva di testa, con il pallone che passava sotto il braccio di Stekelenburg. La reazione romanista produceva solo un bel rasoterra di Totti al 90′ e, a fine partita, proprio l’espressione scontenta del capitano, grande escluso di oggi (ma Luis Enrique non fa sconti a nessuno), era il commento più eloquente a questo risultato della Roma.