Camerino Festival, contaminazione con il Tango ed omaggio all’Italia

Anche quest’anno il Camerino Festival si concede una contaminazione con il jazz e ciò avverrà nella serata del 14 agosto alle ore 21.15 sul palco del Marchetti, con il Tangaria Quintet di Richard Galliano. Grazie a Richard Galliano, considerato l’erede di Astor Piazzolla, la fisarmonica ed il bandoneon sono riusciti a conquistare il ruolo di protagonisti nello scenario jazz contemporaneo. Galliano ha creato un genere, derivato dalle “musette”, nel quale trovano spazio elementi del tutto eterogenei tratti ad esempio dallo swing, dal tango, dal valzer e dalle ballads, tutti raccolti nella migliore tradizione musicale francese che ricorda sonorità alla Debussy e alla Ravel. Con Tangaria Quintet, ci presenta un mèlange di atmosfere francesi, tango argentino, melodie mediterranee e ritmi brasiliani. Si torna alle atmosfere barocche nella settecentesca galleria dell’architetto camerinese Antinori, dalla perfetta acustica nel castello di Lanciano a Castelraimondo, riporterà invece l’atmosfera barocca del “Concerto Italiano”, diretto da Rinaldo Alessandrini. Il 16 agosto il prestigioso complesso renderà omaggio a 150 anni di musica italiana, un periodo più ampio rispetto a quello proposto dall’Accademia, passando dalle Sonate del primo barocco di Dario Castello, ai Concerti del veneziano Baldassare Galuppi, che rinnovò così profondamente la musica del suo tempo fino ad influenzare il classicismo viennese. Il Concerto Italiano si è imposto in questi ultimi anni tra i gruppi italiani che hanno rivoluzionato i criteri d’esecuzione della musica antica, a partire dal repertorio madrigalistico – e monteverdiano in particolare – fino a quello orchestrale e operistico per il repertorio settecentesco. Le incisioni discografiche di Concerto Italiano sono ormai considerate versioni di riferimento da critica e pubblico, a testimonianza del rinnovato interesse verso un repertorio ora rivisitato attraverso la sensibilità mediterranea. Rinaldo Alessandrini è clavicembalista, organista e fortepianista oltrechè fondatore e direttore di Concerto Italiano. Da venti anni sulla scena della musica antica, privilegia nelle scelte del suo repertorio la produzione italiana, cercando di riattribuire alle esecuzioni tutte quelle caratteristiche di cantabilità e mobile espressività che furono proprie allo stile italiano dei secoli XVII e XVIII Oltre a curare l’attività di Concerto Italiano conduce una intensa attività solistica, ospite dei festivals di tutto il mondo.