Milano, la città abbraccia la comunità ecaudoriana

Migliaia di persone hanno partecipato oggi pomeriggio a Milano, in corso di Porta Venezia, alla Sfilata della Fratellanza, la grande festa della comunità ecuadoriana. Un evento che ha visto sfilare, nonostante il tempo non propriamente estivo, 40 carri allegorici coloratissimi, gruppi di ballo, artisti di strada. La comunità ecuadoriana milanese ha così salutato la ricorrenza del 10 agosto 1809, anniversario del “Primo grido di indipendenza’ del paese latinoamericano. A fare gli onori di casa, e a portare il saluto dell’amministrazione comunale anche ai rappresentanti dei paesi latinoamericani presenti (oltre all’ambasciatore ecuadoriano in Italia anche i consoli di Perù, Venezuela, Bolivia e Repubblica Dominicana) è stata il vice sindaco Maria Grazia Guida. “Saluto una delle comunità più importanti della nostra città, la quarta per numero – ha detto Maria Grazia Guida – il tasso di scolarizzazione dei vostri bambini e dei vostri ragazzi è molto alto. Questo è molto importante, voi state dando una garanzia al futuro dei vostri figli e al futuro di questa città. Lavoriamo – ha continuato il vice sindaco – per l’inclusione, per una Milano globale, per l’intreccio di culture diverse. Lavoriamo perché i vostri figli possano frequentare le nostre scuole diventando cittadini italiani a tutti gli effetti ma sentendosi, sempre e anche, ecuadoriani. Chi ha paura della diversità, della mescolanza di culture e pelli diverse, è già stato sconfitto dalla storia. Siete una comunità laboriosa, positiva, con un forte senso della famiglia; una comunità che ogni giorno dà un contributo importantissimo alla collettività, spesso svolgendo i lavori più faticosi e umili. Ma sempre con grande dignità. Non è lontano il giorno in cui i vostri figli saranno professori universitari, amministratori delegati di importanti aziende, manager pubblici, professionisti affermati. Quel giorno, quando arriverà, sarà una vittoria per tutti. Siete ecuadoriani, ma per me siete soprattutto milanesi” ha concluso Maria Grazia Guida.