Sara, mamma e figlia accusate dell’omicidio insieme nella stessa cella

Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri, accusate dell’omicidio della quindicenne Sara Scazzi, uccisa il 26 agosto dell’anno scorso e ritrovata in fondo ad una cisterna nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010a partire da giovedì, sono detenute nella stessa cella del carcere di Taranto. Le due donne già da diversi giorni, nelle ore di socializzazione all’interno del carcere, avevano avuto modo di stare insieme. La decisione di farle stare nella stessa cella è legata al sovraffollamento della casa circondariale di Taranto, dove nelle ultime ore la sezione femminile conta 38 detenute dopo l’arrivo di alcune recluse da Pozzuoli. Per far fronte alla situazione di emergenza, la direzione carceraria ha chiesto alla magistratura l’autorizzazione a inserire nella stessa cella Cosima e Sabrina, e dal Palazzo di giustizia è arrivato l’ok. Attualmente il carcere di Taranto ospita circa 650 detenuti, pur essendo stato costruito per una capienza di 250 reclusi. Intanto, il gup del tribunale di Taranto Pompeo Carriere ha fissato per il 29 agosto prossimo l’udienza preliminare per l’omicidio di Sara. Sono tredici gli imputati per i quali la procura di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio. La posizione di altri due indagati è stata invece stralciata. Di concorso in omicidio sono accusate Sabrina Misseri e la mamma Cosima. Michele Misseri, rispettivamente padre e marito delle imputate, risponde invece della soppressione del cadavere insieme con le stesse donne, con il fratello Carmine Misseri e il nipote Cosimo Cosma.