Melicucco, sulle tracce degli assassini di Francesco Fossari

La Polizia di Stato di Polistena nel Reggino sta setacciando il territorio  alla ricerca dell’assassino di Francesco Fossari, caduto sotto i colpi di due killer martedì 2 agosto nei pressi del cimitero di Melicucco, che confina con quello di Polistena e si affaccia sulla super-strada dei due mari che collega Rosarno con Marina di Gioiosa Jonica. Ancora non è chiaro se i due interlocutori, abbiano dialogato su qualche argomento e se il conciliabolo sia sfociato in una tragedia. Oppure si è trattato di un appuntamento. Con la morte. L’ultimo. Non è escluso, che qualcheduno abbia assistito all’omicidio in diretta oppure abbia sentito gli spari ed abbia avvisato telefonicamente la Polizia attraverso il 113. Forse lo stesso equipaggio della Polizia di Stato ha udito le detonazioni e si è precipitato sul posto. In ogni caso alla stesura delle cintura militare, intorno al vasto comprensorio hanno partecipato anche i Carabinieri della compagnia di Taurianova diretta dal capitano Giulio Modesti e quelli della compagnia della Guardia di Finanza di Gioia Tauro capitano Luca Barbara. Effettuato il solito controllo dei pregiudicati della zona e loro alibi-orario, nonché lo stub. Per verificare se abbiano sparato. Sul posto del mortale agguato, una volante della Polizia di Stato agli ordini del dirigente Pierfranco Amati,  il medico legale, la ditta del caro estinto ed il p.m. di turno presso il Tribunale di Palmi, coordinato dal procuratore capo della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo. Le prime  attenzioni degli organi inquirenti, sono rivolte al curriculum vitae dello scomparso, un pregiudicato della zona con diversi precedenti. Per capire se si tratti di un delitto di stampo mafioso, come indicherebbero le modalità d’esecuzione ed i precedenti. Oppure si tratta di tutt’altra cosa. Tipo una vendetta privata per chissà quali motivi. Non sembra un’esecuzione d’impeto o preterintenzionale. La vittima è stata ridotta come un colabrodo. Il Fossari centrato al tronco ed al capo, è stramazzato al suolo in un lago di sangue; morto sul colpo. Inutile la corsa del 118 dell’ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena. I sicari, eseguita la loro missione macabra di morte, sangue e rovina, si sono dileguati in un attimo verso la vicina super-strada. Oppure a bordo di un mezzo “amico” è sparito nella ragnatela di straducole sotto gli ulivi secolari.