Gheddafi ancora operativo lo dimostra il missile contro la nave italiana

Fernando Termentini

Da mesi la NATO sta bombardando la Libia impiegando i più sofisticati mezzi militari messi a disposizione dalla tecnologia moderna, ma Gheddafi dimostra di essere ancora in grado di contro attaccare. Il Rais non solo non si arrende, ma dimostra di essere pronto ad utilizzare un potenziale bellico importante. Il portavoce del Governo libico, Mussa Ibrahim ieri a Tripoli, in occasione di una conferenza stampa, ha rivendicato il lancio di un missile contro la fregata italiana “Bersagliere” in pattugliamento di fronte alle coste libiche. Il missile è caduto in mare, due chilometri a poppa, probabilmente un lancio “mirato” non andato a bersaglio per un mero errore di calcolo della velocità e della distanza della nave. Un’imprecisione davvero piccola se si considera che la fregata era a 10 km dalla costa ed in movimento parallelo alla terra ferma. Margini di errore modesto che portano a pensare che non si sia trattato di un missile alla fine della gittata e caduto in mare per gravità, come molte fonti ufficiali hanno riferito. Poco condivisibile, inoltre, anche il comunicato della Farnesina che ha catalogato l’episodio come un “gesto di frustrazione del regime”, che invece ha dimostrato, dopo mesi di combattimento, di essere in grado di gestire ancora una parte del proprio arsenale offensivo e non si sente turbato dai possibili esiti della guerra in corso. Altri esperti hanno parlato di un razzo terrestre sfuggito al controllo in quanto l’utilizzazione di un missile avrebbe imposto all’Esercito libico di attivare un radar che sarebbe stato immediatamente rilevato e distrutto. Un parere tecnicamente condivisibile, ma che dimentica che fin dalla Prima del Golfo, Saddam eludeva l’aviazione avversaria lanciando i propri SCUD da rampe mobili e, quindi, difficilmente rilevabili in tempo reale. Piuttosto l’episodio, dovrebbe spingere a chiedersi come mai dopo mesi di bombardamenti e dopo che ormai da tempo sono operative sul territorio libico forze speciali della NATO, il Rais ancora riesce a gestire ed utilizzare missili e/o razzi seppure di media gittata, sottraendone l’esistenza all’osservazione ed all’intelligence avversario. L’Esercito libico ha comunque raggiunto uno scopo di significativa valenza militare. Ha costretto la nave italiana e forse tutte le altre unità navali della NATO presenti nell’area, ad allontanarsi dalla costa, con una conseguente minore efficacia dell’azione di pattugliamento marittimo svolto per garantire un blocco navale contro i possibili rifornimenti diretti ai governativi. Il lancio per fortuna è fallito ma le forze governative libiche hanno dimostrato ancora una preoccupante operatività, nonostante la risoluzione 1973 dell’ONU.