Roma, bambino rom morto folgorato davanti alla sua roulotte

Un bambino figlio di una famiglia di nomadi ospiti di un campo rom a Tor de’ Cenci è morto folgorato davanti alla sua roulotte. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di mercoledì 3 agosto alla periferia della Capitale. Il piccolo, un anno di età, sarebbe stato vittima di una fatalità: stava giocando con una palla quando, per recuperare il giocattolo che gli era sfuggito, ha toccato il filo elettrico scoperto di un frigorifero. La scarica di corrente elettrica lo ha fatto stramazzare. Inutili i soccorsi e il ricovero all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto carabinieri e polizia che indagano sulle cause del drammatico incidente. Il campo di Tor de’ Cenci, nella zona tra Eur e Mostacciano, pur essendo un campo regolare è uno degli insediamenti rom contestati nella capitale. Nell’aprile 2010, i 360 residenti del “campo tollerato” entrarono in conflitto con il Comune dopo aver rifiutato il trasferimento in un’altra struttura nell’ambito del Piano nomadi, nel quale è previsto lo smantellamento dell’area così come avvenuto ad altri campi rom a La Barbuta e alla Martora. Per un mese i rappresentanti dei nomadi, quasi tutti macedoni e bosniaci, si confrontarono con il Campidoglio, accettando alla fine di traslocare in un’area da definire. L’accordo è stato firmato a maggio 2010 fra i rappresentanti dei nomadi e il dirigente del V Dipartimento del Comune, Angelo Scozzafava. “Si tratta di un ottimo risultato”, disse allora il sindaco Gianni Alemanno. I rom avevano ottenuto di non andare a Castel Romano e che le loro famiglie sarebbero rimaste unite. Ora, dopo 15 mesi, la tragedia nell’accampamento, sorto a metà degli anni Novanta. Nel marzo scorso, invece, i vigili urbani del XII Gruppo abbatterono alcune baracche nel corso di un controllo nell’insediamento dove in passato sono state trovate armi e quantitativi di sostanze stupefacenti. “Noi non vogliamo vivere così, noi vogliamo campi attrezzati e vivibili. Qui siamo aumentati, ora siamo in 400, e anche se le condizioni igieniche sono migliorate le case sono insicure”. A parlare alcuni nomadi del campo di Tor Dè Cenci a Roma.