Napoli come Gioia Tauro e Ravenna, al Porto a scuola di sicurezza

Far vivere ai bambini l’importanza della sicurezza sul lavoro nel porto di Napoli. Questo l’obiettivo del progetto “Attento papà!”, destinato agli alunni delle scuole elementari, finalizzato alla di formazione e alla sensibilizzazione sui temi della cultura della sicurezza sul lavoro. Un’iniziativa che si articolerà dal prossimo anno scolastico in percorsi audiovisivi e lettura di materili didattici utili alla comprensione dei rischi e quindi della prevenzione sul lavoro. Un progetto che fornirà “al mondo della scuola contenuti importanti, (il ciclo del trasporto, la professionalità, l’informatica, la logistica) a sostegno della programmazione didattica” e offrirà “a tutti gli alunni la possibilità di conoscere elementi studiati in classe attraverso un’esperienza vera”. Il progetto nasce sulla scia di iniziative simili che sono state fatte per esempio nel porto di Gioia Tauro in Calabria e nel porto di Ravenna in Emilia Romagna e che prevedevano come questa il coinvolgimento dei bambini delle scuole elementari in un  percorso di formazione sulla sicurezza sul lavoro. Il titolo “Attento papà!” è dovuto al fatto che l’età di chi lavora nel porto di Napoli è medio bassa, va dai 30 ai 40-45 anni, e molti sono padri di famiglia con bambini in età da scuola elementare. L’intento del progetto indicato dal suo nome è quindi quello di sensibilizzare contemporaneamente sia bambini che i genitori e giovani lavoratori del porto. L’obiettivo è insegnare da subito ai bambini l’importanza della sicurezza sul lavoro cominciando dagli alunni della scuola elementare perché possano crescere con questo valore. “La sicurezza è un patrimonio che deve essere coltivato in ogni famiglia dalle piccole abitudini quotidiane alle cose più importanti -ribadiscono dal comitato promotore – perché è così che si possono evitare gli infortuni. La sicurezza deve essere vissuta dal bambino. Attraverso il progetto “Attento papà!” il bambino tornando a casa deve raccontare alla sua famiglia cosa ha visto e cosa ha imparato”.