Gioia Tauro, l’incapacità di Scopelliti di salvare il Porto

Constatiamo con rammarico, in particolare pensando alle sorti dei lavoratori ( ai quali si vorrebbe addebitare, irresponsabilmente, l’attuale stato di crisi), che erano fondati i nostri dubbi  sulle capacità istituzionali ed amministrative della Regione Calabria per affrontare efficacemente, per quanto di propria competenza, le problematiche relative al Porto di Gioia Tauro e, soprattutto, sul suo prestigio per rappresentare  gli interessi della Calabria nel confronto con il Governo di Roma”. E’ quanto afferma in una nota l’on. Sandro Principe, capogruppo regionale del Partito Democratico. “Per quanto ci riguarda – prosegue Principe –  insistiamo nell’affermare che il rilancio e la valorizzazione del porto di Gioia Tauro deve rappresentare un obiettivo prioritario per tutte le Istituzioni, essendo una delle poche eccellenze, insieme al Sistema Universitario, di cui la Calabria può servirsi per la propria crescita sociale, civile ed economica. Del resto, che il problema principale sia costituito dall’inerzia assoluta del Governo di Roma è provato dal fatto che Berlusconi non ha mai citato nei suoi discorsi il porto di Gioia Tauro e continua, pervicacemente, in tutt’altre faccende affaccendato, ad ignorarlo mentre il porto sta morendo. Pertanto, saranno pure utili i tavoli calabresi, ma è sui tavoli romani che la partita  deve essere giocata e può essere vinta”. “Scopelliti – conclude il capogruppo regionale del PD –  si faccia sentire ed insista affinchè  su Gioia Tauro sia ripristinato, a Palazzo Chigi, il tavolo interministeriale istituito da Prodi”.