Oslo e Utoya, una strage senza precedenti

Una forte esplosione provocata da un’autobomba è avvenuta intorno alle ore 15:20 nel centro di Oslo, a poca distanza dalla sede del governo, provocando almeno sette morti e numerosi feriti, di cui due in gravi condizioni. E nell’isola di Utoya, località a una cinquantina di km dalla capitale norvegese, una sparatoria è avvenuta ad un campo estivo dei giovani laburisti, partito del premier Jens Stoltenberg, che era peraltro atteso in giornata per un incontro con i partecipanti alla convention. A sparare, secondo quanto rivelato da alcune fonti, sarebbe stato un uomo vestito da poliziotto giunto sul posto con una barca, che poi è stato fermato e arrestato. Secondo un testimone citato dalla televisione Nrk ci sono “venti-venticinque morti” sulla spiaggia di Utoya, l’isola in cui è avvenuta la sparatoria durante il convegno dei giovani laburisti. E la televisione norvegese Nrk sostiene che ci siano diverse vittime, e anche giornalisti che stanno raccontando il pomeriggio di terrore nella capitale norvegese su Twitter parlano di un alto numero di vittime, addirittura una trentina. I due eventi – l’esplosione e la sparatoria – potrebbero non avere alcun legame tra loro, anche se la coincidenza legata al primo ministro lascia aperti molti interrogativi. La stessa polizia in serata ha parlato di possibili collegamenti tra i due episodi e ha ipotizzato la presenza di ordigni nascosti anche sull’isola teatro del meeting laburista. Utoya si trova in un lago ad ovest di Oslo, il Tyrifjorden, e i media norvegesi hanno parlato di persone fuggite a nuoto dall’isola nel timore che l’assalto fosse stato condotto da più uomini. La persona arrestata è un bianco di aspetto chiaramente scandinavo, anche se non viene comunque escluso un suo legame con gruppi terroristici. A testimonianza della gravità della situazione c’è la riunione di emergenza dell’esecutivo tenuta in un luogo segreto e la decisione di sospendere gli accordi di Schengen e di ripristinare i controlli alle frontiere. Quanto all’esplosione nel centro direzionale – di cui il gruppo terroristico Ansar al-Jihad al-Alami si è attribuito la paternità con un messaggio in un forum jihadista, mettendo gli attentati in relazione alla presenza della Norvegia in Afghanistan e agli “insulti” al profeta Maometto -, diversi testimoni hanno parlato di un “fortissimo scoppio”, di “qualcosa di mai visto”, di “panico per le strade”. Un ufficiale di polizia ha riferito che, secondo le immagini delle telecamere di sorveglianza, «una grande automobile è stata vista passare nel quartiere del governo pochi istanti prima dell’esplosione». Le operazioni di soccorso stanno continuando. Secondo un funzionario del governo norvegese, Hans Kristian Amundsen, che ha parlato alla Bbc, ci sono ancora persone intrappolate negli edifici rimasti coinvolti nella deflagrazione. La polizia ha inoltre ordinato l’evacuazione di alcune zone del centro, tra le quali l’area attorno alla sede della televisione TV2. La redazione di questa emittente è stata temporaneamente chiusa per consentire alla polizia di effettuare alcune verifiche su un pacco sospetto recapitato in giornata. Secondo quanto riferito dalla televisione Nrk e dal sito del quotidiano Aftenposten squadre di artificieri sono in azione per cercare altri ordigni esplosivi in tutta l’area. Anche la stazione centrale è stata sgomberata per consentire l’ispezione dei binari, dei convogli in sosta, di sale d’attesa e altri spazi frequentati dal pubblico. Nelle vie del centro sono state inoltre dislocate squadre dell’esercito con il compito di presidiare il territorio e di tenere lontani i civili. Lo scoppio, che ha mandato in frantumi tutte le finestre della zona, è avvenuto vicino al palazzo che ospita gli uffici del primo ministro Stoltenberg, che non si trovava all’interno dei locali e che comunque, come ha detto la portavoce del governo, “sta bene ed è in un posto sicuro”. Lui stesso ha poi fatto sapere di non avere riportato conseguenze personali e ha sottolineato che “la situazione è grave”, invitando tuttavia alla calma e dicendo che “è troppo presto per parlare di attacco terroristico”. “Sembra che tutti i ministri siano in salvo”, ha inoltre aggiunto. Il capo del governo norvegese ha poi rivelato che la polizia gli ha consigliato di non rendere noto dove si trova in questo momento. Anche i tanti altri uffici della zona, tra cui le redazioni dei principali giornali del Paese scandinavo, sono stati danneggiati. Alcune fonti riportano che lo scoppio è avvenuto tra la sede del ministero delle Finanze e quella del principale tabloid norvegese VG (Verdens Gang), anche se gli accertamenti sull’origine precisa dello scoppio sono ancora in corso. In queste ore concitate le ipotesi si rincorrono le une con le altre. Secondo Il quotidiano Dagsbladet, citato dal Guardian, l’obiettivo dell’attentato era la sede del ministero del Petrolio e dell’Energia. Alcune voci, riferite dai media norvegesi, parlano poi di almeno altre due bombe a Oslo (e via Twitter c’è chi parla addirittura di quattro diversi congegni esplosivi). La tv di Stato, Nrk, ha invece reso noto che per la polizia non ci sono altri ordigni oltre all’autobomba. Un esperto di terrorismo norvegese, sentito dalla televisione di Stato Nrk, ha affermato che si è trattato probabilmente di un attacco terroristico pianificato. L’attacco arriva in un momento in cui il governo di Oslo è alle prese con una serie di complotti terroristici di gruppi legati ad Al Qaeda. La settimana scorsa un procuratore norvegese ha inoltrato una denuncia per terrorismo contro il Mullah Krekar, un religioso nato in Iraq e fondatore del gruppo curdo Ansar al-Islam, accusato di aver minacciato di uccidere politici locali in caso di espulsione. Un corrispondente di Al Jazeera, Teymoor Nabili, sul proprio Twitter ha inoltre ricordato che il quotidiano Aftenposten aveva ripubblicato alcune delle vignette danesi su Maometto che già in passato avevano scatenato le ire degli islamici oltranzisti. L’ambasciata italiana a Oslo, nel frattempo, si sta muovendo “in stretto contatto con l’Unità di Crisi della Farnesina” per verificare l’eventuale presenza di italiani sul luogo dell’attentato, secondo quanto detto da Pierluigi Cammarota, incaricato d’affari dell’ambasciata. “Il nostro personale – ha precisato – si sta recando presso il principale ospedale di Oslo, dove convergono tutti i feriti, per verificare l’eventuale coinvolgimento di nostri connazionali”. Sono circa tremila i connazionali che vivono stabilmente nel territorio norvegese, ma in questo periodo estivo è molto elevato anche l’afflusso di turisti. Per Cammarota, “la Norvegia come altri paesi Nato partecipa alle operazioni in Afghanistan e in Libia ed è quindi potenzialmente esposta ad attacchi terroristici, ma al momento non si può avallare nessuna ipotesi particolare”.