Nella seduta di ieri la Giunta Provinciale ha approvato il Programma provinciale per la filiera corta del latte lecchese (vedi allegato), che abbraccia un arco temporale compreso tra luglio 2011 e la primavera del 2014. Il Programma è frutto di incontri con gli operatori del comparto latte attivi sul territorio (tra cui rappresentanti delle cooperative di raccolta latte e dell’Associazione Provinciale Allevatori) e con rappresentanti istituzionali (tra cui Camera di Commercio e Comune di Lecco). L’argomento è stato oggetto di confronto in diverse sedute della Commissione Consiliare IV, durante le quali si è concordato di elaborare un documento contenente proposte di lavoro, che tenesse conto dei contenuti dell’Ordine del giorno sulla filiera corta del latte approvato in Consiglio e di quanto emerso dai lavori della Commissione. “Il programma – spiega l’Assessore all’Agricoltura Fabio Dadati – riprende e rafforza le attività sviluppate sul tema dal nostro Assessorato, definendo la massima attenzione della Provincia attraverso l’implementazione di numerose azioni. Nel Programma sono definiti obiettivi generali e specifici, progetti concreti, attività, modalità di esecuzione, prodotti e tempistiche. L’obiettivo generale è quello di sostenere i produttori di latte del territorio, attraverso azioni che determineranno un miglioramento della vendita del latte e dei suoi derivati. Due i principali progetti da avviare: la promozione della diffusione dei distributori automatici di latte e prodotti e l’istituzione del Tavolo per il Latte Provinciale”. “E’ un programma a lungo analizzato e condiviso – aggiunge il presidente della Commissione Consiliare IV Filippo Boscagli – che ha visto protagonista il Consiglio e mesi di attività della Commissione per valorizzare sul territorio lecchese l’importante ruolo dei nostri prodotti e nel particolare uno sviluppo del settore del latte, da sempre perno delle nostre produzioni nell’ambito agricolo. Questo è un inizio, un buon inizio, per dare nuove risposte alle problematiche di un settore di rilevanza storica e qualitativamente elevatissimo”.