Messina, la Cisl siciliana sfida il Governatore Raffaele Lombardo

“La crisi del 2007-08 sta producendo ancora i suoi effetti, soprattutto in Sicilia dove vi è un calo nella crescita della produzione, dove aumenta la povertà. La situazione è disperata e, mentre il Governo regionale pensa ad altro, quello nazionale continua a tagliare la spesa per il Mezzogiorno”. L’analisi è del segretario generale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, nel corso del suo intervento al Consiglio Generale della Cisl di Messina che si è tenuto nel Salone delle Bandiere del Comune. “La Regione Sicilia – ha detto Bernava – abbia la consapevolezza che l’unica strada per uscire da questa situazione difficile è quella di puntare allo sviluppo, alla crescita del lavoro, sostenendo investimento e impresa. La sfida che lanciamo è quella di chiedere al Governo Lombardo di mettere in campo, da qui ai prossimi due anni, tutti gli interventi necessari per dimezzare i costi della politica, migliorare il funzionamento dell’Ars, tagliare il numero di deputati, le consulenze e le indennità. L’obiettivo deve essere quello di arrivare a tagliare il 50% delle spese, spostare i fondi che servono a mantenere lo spreco e gli interessi delle caste allo sviluppo”. “Come Cisl, come sindacato – ha proseguito il segretario regionale – ci siamo resi conto come, da una manovra all’altra, sia necessario ristrutturare la spesa. Ci siamo confrontati con questa situazione difficile, senza paura di affrontarla, quando si è discusso di formazione professionale, di rifiuti, di partecipate. E’ necessario fare quadrare il bilancio. In Sicilia abbiamo costi altissimi della politica, a cui chiediamo di mettere in campo la stessa sensibilità mostrata da Cisl e sindacato”. “Per questo – ha alzato i toni Bernava – entro la fine dell’estate chiediamo si approvi il disegno di legge su sviluppo, lavoro e competitività. Uniti, maggioranza e opposizione, per favorire investimenti e il sostegno alle piccole imprese, per misure del lavoro strategiche legate all’investimento. Si costruisca questo percorso virtuoso con le parti sociali e imprenditoriali”. “Ora basta – è stata la conclusione del numero 1 della Cisl siciliana – non si può più continuare così. È necessario acquisire credibilità con l’intero paese e il governo nazionale. Solo così si potranno battere i pugni e pretendere di essere presenti ai tavoli che contano. Si deve recuperare credibilità. Su questi obiettivi, sostegno alle imprese su lavoro ai giovani, siamo pronti ad attivare una forte mobilitazione. La Regione siciliana può farlo grazie alla propria autonomia statutaria  e che non ha nessun’altra regione italiana”. Infine Bernava non risparmia un attacco alla strategia di dismissione del sistema trasporti in Sicilia e Calabria. “E’ evidente – ha detto – come le scelte di Fs siano avallate dal Governo e condivise dall’Unione Europa che ha deciso di investire sul corridoio 1 sino a Napoli e poi dirottarlo a Bari per coprire i paesi dell’area balcanica. La Sicilia e la Calabria non possono sopportare di perdere il loro diritto alla mobilità. La risposta deve essere forte e come Cisl, sia in Sicilia che in Calabria, chiameremo all’appello tutte le amministrazioni locali per impegnare Anas e Governo a completare le infrastrutture e il sistema mobilità per evitare l’emarginazione della Sicilia e dela Calabria. Mi preoccupa – conclude Bernava – che non vi sia una parola da parte della Politica. Forse non si comprende come i trasporti siano strategici per lo sviluppo di un’area”.