Tricarico, in difesa della tomba di Rocco Scotellaro

Singolare caso in Basilicata dove la popolazione di un centro del Materano protesteranno oggi al cimitero a difesa della tomba del sindaco Rocco Scotellaro, che nel 1946 fu il primo sindaco di Tricarico del Dopoguerra. Scotellaro fu soprattutto il poeta del riscatto dei contadini meridionali. Il Comune fece progettare nel 1955 per lui una tomba dagli architetti Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Rogers, finanziata da Adriano Olivetti, che rischia di essere ”coperta” da una cappella privata in costruzione. Oggi la tomba sarà ”difesa” dai cittadini del centro materano in una manifestazione in programma dalla casa di Scotellaro al cimitero. La tomba Situata lungo il muro di cinta orientale del cimitero di Tricarico, al termine di un viale fiancheggiato da cipressi. Invisibile allo spettatore, si erge un piano verticale a mo’ di finto arco, costituito da blocchi di pietra incastrati e sovrapposti che delimitano al centro una fessura trapezoidale molto ampia alla base che si restringe simmetricamente verso l’apice del muro, fino quasi a chiudersi. La finestra che così viene a formarsi permette la visione del panorama collinare, il “versante lungo del Basento” lungamente descritto nelle opere di Scotellaro. Il pendio della collina, che appare oggi incolto, era originariamente ricoperto di vigne e uliveti. Su una delle pietre che costituiscono l’opera sono state incise i versi finali della poesia “Sempre nuova è l’alba“, in grado di riassumere, sinteticamente, la concezione della vita e del mondo di questo scrittore e poeta ritenuto dalla critica uno dei primi neorealisti:

Ma nei sentieri non si torna indietro altre ali fuggiranno dalle paglie della cova, perché lungo il perire dei tempi l’alba è nuova, è nuova.