Vibo Valentia, il supermercato del Porto con la merce scaduta

Duecento Kg di formaggi e salumi, sequestro cautelare di circa 900 confezioni di prodotti alimentari per un totale di oltre sei quintali e sanzioni amministrative che ammontano a 2 mila e 500 euro. Questo il risultato di una operazione condotta dagli uomini del Corpo forestale dello Stato in forza ai Comandi Stazione di Vibo Valentia e Spilinga, sotto la guida di Gaetano Lorenzo Lopez, nell’ambito di un piano di controllo straordinario sulla sicurezza alimentare. Incredibile che sia accaduto in un noto supermercato del porto di Vibo Valentia dove è stata avviata l’ispezione degli agenti in collaborazione con il personale medico dell’Unità operativa Veterinaria dell’Asp. Sotto i riflettori sono finiti i vari reparti di vendita di salumeria, macelleria e surgelati, dove sono stati passati al setaccio celle frigorifere, magazzini e locali adibiti a deposito merci. Le visite ispettive, hanno riferito gli agenti del comandante Lopez, “oltre ad aver evidenziato carenze igienico sanitarie alle strutture ed alle attrezzature impiegate per la manipolazione degli alimenti, hanno permesso di accertare diverse criticità riguardanti il mancato ritiro di prodotti alimentari non conformi agli standard di sicurezza e altre violazioni concernenti gli obblighi di rintracciabilità”. In particolare, ad essere sottoposti a sequestro cautelare settanta confezioni tra formaggi e prodotti ittici sott’olio (insalata di mare e salmone) del peso complessivo di oltre cento Kg, “tutte riportanti la data di scadenza abbondantemente superata, rinvenute all’interno di una cella frigorifera a diretto contatto con altri alimenti ritenuti idonei al consumo”. Sigilli, poi, anche per 800 confezioni di alimenti (formaggi, salumi ed altri affettati) del peso di oltre 350 Kg per violazioni degli obblighi di rintracciabilità. “La gran parte di tali confezioni risultava – spiegano ancora dal Corpo forestale dello Stato – priva di qualsiasi etichettatura dalla quale poter risalire alla corretta origine del prodotto stesso. Su altri involucri, pur provvisti di etichettatura, non sono state invece, rinvenute le informazioni minime necessarie ai fini dell’identificazione della merce”. Dal controllo delle varie fatture di vendita, gli agenti non avrebbero, inoltre, riscontrato correlazione tra quanto preso in carico e quanto commercializzato. Da qui, è scattato il sequestro penale per circa centosessanta Kg di formaggi e venticinque Kg di salumi rinvenuti all’interno della stessa cella frigorifera in un evidente stato di alterazione dovuto a cattiva conservazione. Su questi prodotti è stata notata la presenza di muffe con produzione di liquidi ed emanazione di odori sgradevoli; motivo per cui il veterinario ne ha dichiarato la non idoneità per il consumo umano, avviandoli alla distruzione. I responsabili legali della società, destinatari del provvedimento di sequestro, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica. I due sono indagati in ordine al reato di detenzione per la vendita di sostanze alimentari alterate ed in cattivo stato di conservazione. L’intera partita di merce sequestrata, pari ad oltre 6 quintali, dovrà invece, essere distrutta.