Pizzoni, condannato il bidello pedofilo Dario Domenico Paolì

Sette anni e mezzo di reclusione, pagamento delle spese processuali e di custodia cautelare, interdizione perpetua dai pubblici uffici, all’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela e alla curatela, all’interdizione perpetua da qualunque incarico di ogni ordine e grado, da ogni ufficio o servizio in istituzioni o altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori, interdizione legale durante l’espiazione della pena. E’ questa la sentenza emessa dal Tribunale di Vibo Valentia presieduto dal giudice Giancarlo Bianchi nei confronti di Dario Domenico Paolì, bidello trentaquattrenne di Pizzoni, un comune del vibonese, imputato per l’orrenda accusa di atti sessuali continuati con minorenne. Il collegio giudicante ha condannato l’imputato anche al risarcimento dei danni nei confronti delle costituite parti civili: il bambino vittima degli abusi ed i suoi familiari che saranno liquidati e quantificati in sede civile, oltre che alla refusione delle spese di rappresentanza processuale stabilite in cinquemila euro oltre le imposte aggiuntive. Un altro bidello, S.P.M., è stato invece assolto con formula piena perché il fatto a lui contestato non sussiste. La vicende oggetto del procedimento per le quali Paolì è stato condannato, secondo la tesi accusatoria accolta dai giudici di primo grado, si sono verificate con frequenza abituale nell’anno scolastico 2006-2007. Il bidello avrebbe indotto il piccolo a sopportare ripetuti atti sessuali, dopo averlo costretto con minacce a denudarsi, nel bagno della scuola elementare che frequentava. Il bambino, provato psicologicamente da quanto subito, finì col confidare tutto alla madre che, a sua volta, presentò denuncia alla Procura di Vibo Valentia, che chiese un provvedimento cautelare all’ufficio gip ma che l’ottenne solo grazie al ricorso al Tribunale del Riesame. Così il bidello accusato di pedofilia finì ai domiciliari. Il fatto ebbe una eco clamorosa per quanto avvenne nel Comune di Pizzoni, dove la cittadinanza scese in piazza per manifestare la sua solidarietà al bidello che nessuno riteneva capace degli atti che gli erano contestati. Scesero in piazza, partecipando alla fiaccolata, anche il parroco don Renato Vilone e perfino il sindaco (nonché suo avvocato) Enzo De Masi, alla testa di una folta rappresentanza della comunità locale, tra cui numerosi giovani. Oggi quel muro di omertà è stato svelato con la condanna dell’orco.