Porto Torres, morta la petrolchimica non resta che piangere e sperare nel verde

Si è insediato il Tavolo per l’attuazione del protocollo della chimica verde ed è ora pienamente operativo. Le prime autorizzazioni ministeriali sono arrivate, istituiti i gruppi di lavoro tematici e fornite garanzie sull’attuazione delle bonifiche. Una storia definita con la firma del Protocollo d’intesa a Palazzo Chigi, e quindi impossibile da rimettere in discussione in un tavolo diverso. Anche perchè era stata considerata pregiudiziale per l’attuazione dell’intero progetto della green economy a Porto Torres, sede del più grande polo d’Europa per la chimica verde. Il momento di contrasto è stato superato e l’impegno di Matrica – la joint Eni-Novamont – è quello di rispettare tempi di attuazione e impegni assunti. Così sono state date ampie rassicurazioni sulla questione delle bonifiche, considerata essenziale nella fase di transizione per creare opportunità occupazionali nell’indotto. Il ministero dell’Ambiente convocherà al più presto la conferenza di servizi operativa: servirà per mettere a punto le procedure utili per l’avvio delle attività di bonifica. Sgombrato il campo anche dalle perplessità sollevate sull’eventuale utilizzo della centrale a biomasse per bruciare rifiuti. Un riferimento è stato fatto alla vecchia centrale elettrica 2 del petrolchimico, da tempo in deroga e sicuramente un problema dal punto di vista ambientale (cosa che deve essere sfuggita ai grandi esperti dell’ultima ora) per il territorio. Lo spegnimento sarà graduale e manterrà “una funzione di back up fino all’avvio della nuova centrale che sarà costruita da Enipower”. Comincia, dunque, la fase operativa: l’obiettivo è quello di non compiere mosse false e di fare in modo che vengano rispettati i tempi per le autorizzazioni. Per questo sono stati concordati alcuni gruppi di lavoro (avranno sede a Sassari) divisi per materia da affrontare. Il primo si occuperà, appunto, delle concessioni, di autorizzazioni e bonifiche; il secondo, della gestione dell’area di crisi, dell’indotto, della formazione professionale e delle politiche del lavoro; il terzo, infine, curerà gli aspetti relativi alle connessioni con l’agricoltura (il settore dovrà essere coinvolto in maniera consapevole e condivisa), la ricerca e della centrale a biomasse. I primi gruppi saranno operativi nello spazio di qualche settimana. Eni e Novamont, intanto, hanno confermato ufficialmente – come preannunciato a Milano, subito dopo la costituzione di Matrica – che la sede legale della società sarà trasferita quanto prima a Porto Torres. “Si tratta di una scelta giusta e opportuna – ha commentato ieri sera il presidente Ugo Cappellacci – in quanto il progetto nasce e si sviluppa in Sardegna ed è fondamentale che i relativi effetti positivi portino le ricadute economiche sul territorio”. Per quanto riguarda le questioni dell’indotto e della reindustrializzazione a Porto Torres, il presidente ha confermato l’impegno per l’attivazione di un progetto integrato con l’istituzione di “un’area di crisi sul modello già in corso di sperimentazione nell’area di Tossilo”.