Collegno, Santo Gugliemino uccide la moglie e poi si spara credendo che gli hanno staccato la luce

Incredibile vicenda nel Torinese. Un pensionato di 84 anni, Santo Guglielmino, ieri si è barricato dentro la sua casa in viale Partigiani 52 a Collegno insieme con la convivente di 85 anni. In preda ad un raptus, imprecando contro tutti, ha minacciato di sparare ai passanti. Per tutto il giorno ha tenuto sotto scacco decine di carabinieri di fronte casa sua. Poi, a tarda notte, dopo numerosi ed inutili tentativi dei carabinieri del Gis di entrare nell’alloggio, l’uomo ha sparato tre colpi alla donna e s’è ucciso. Una rabbia cieca contro tutto e tutti finita in tragedia. “Tutti ce l’hanno con me”. L’aveva spiegato così Santo Guglielmino, pensionato di 84 anni, al colonnello Antonio De Vita il perché della sua rabbia. Dell’esplosione di follia che lo ha portato ad uccidere la compagna e ad uccidersi. Un colpo al cuore per entrambi, sul letto, nella casa buia. L’epilogo, intorno a mezzanotte. Prima, però, Guglielmino ha sparato contro le forze dell’ordine e ha tenuto in scacco, per un giorno intero, decine di carabinieri davanti a casa. Accanto, la convivente, Rosa Colusso, 85 anni, invalida e malata, come lui infuriata contro il mondo intero. La vicenda ha avuto inizio alle ore 08:00 di ieri mattina. I vicini vedono Guglielmino scagliare dal balcone al terzo piano un po’ di tutto. Imprecava e buttava cibo nel giardino e nel cortile delle case Atc. “Gli ho detto di smetterla – racconta Giancarlo Vallieri – e lui mi ha imprecato contro. Così ho chiamato i vigili”. La tragedia nasce in quegli istanti nel quartiere Oltre Dora. In pochi minuti arrivano i vigili. “L’ho convinto ad aprirmi la porta – spiega la vice commissaria Carmen Mazzone -, ma ripeteva che non ne poteva più, che avrebbe ammazzato tutti, che avrebbe fatto saltare in aria lo stabile”. Mentre continua a parlargli, l’anziano si avvicina al tavolo e prende una pistola. “Quando ho visto l’arma spianata ho gridato ai colleghi di allontanarsi – ricorda la vigilessa -. E lui si è di nuovo barricato”. I vigili quindi hanno chiesto l’intervento dei carabinieri. Ma quando sente bussare alla porta i militari, Guglielmino spara un colpo che attraversa la sua porta e si conficca in quella del vicino. Quasi un avvertimento: da qui non esco e voi non entrate. Ed è ciò che l’uomo ripete per ore. Alle ore 11:00 arriva il colonnello De Vita che inizia una lunghissima trattativa. A scatenare la rabbia cieca dell’anziano deve essere stato un guasto che ha fatto saltare la corrente elettrica nella notte, mandando a male tutto il contenuto del frigo. Non solo. “Ce l’ha con tutti – dice ad un certo punto della giornata un militare – e le ragioni vanno da multe di anni fa alla pensione, da Berlusconi a Craxi”. Una sequela di eventi veri e immaginari che lo tormentano. Un rancore raccontato per ore al cellulare del colonnello, che cercava di portarlo alla resa. “Ridatemi la corrente e mi arrendo” dice a De Vita. E in poco tempo arrivano i tecnici Enel a riattivare l’energia elettrica. Ma l’arma non la cede. Un’arma che non risulta registrata. Così la corrente viene tolta di nuovo. Intanto i carabinieri chiedono l’intervento dei reparti speciali del Gis di Livorno, per tentare un’incursione. Gli uomini studiano la piantina, mentre il pm Enrico Arnaldi di Balme prosegue la trattativa. “Voglio Emilio Fede, devo raccontargli tutto” chiede Guglielmino. Una vita di rospi ingoiati, veri o presunti, quella del pensionato: dal matrimonio fallito e i figli lasciati nella nativa Catania, la convivente sulla sedia a rotelle e costretta alla dialisi, le bollette dell’Atc non pagate, il cibo marcito nel frigo. In serata l’assedio prosegue in cerca di una mediazione. Fino ai colpi di pistola. Due Guglielmino li spara alla compagna. Poi appicca il fuoco ai documenti che lo assillano. I vicini urlano. I vigili del fuoco sono pronti per intervenire e i Gis ad introdursi, quando si sentono altri tre colpi. Dall’alloggio non escono più urla, ma solo fumo. La mezzanotte è passata da pochi minuti. I militari del Gis entrano dal balcone e scoprono i due corpi senza vita uno accanto all’altro nel letto. L’incendio viene subito domato. Fuori, i vicini applaudono