Roma, salta in aria la polveriera dei rifiuti

Se Napoli piange Roma non ride sul fronte emergenza immondizia che, come più volte denunciato, si sta materializzando anche nel Lazio. La spazzatura è lasciata a marcire per strada come sta accadendo in questi giorni a Pomezia. Dal 28 giugno le discariche della Regione non accoglieranno la spazzatura dei comuni morosi. La decisione comunicata ieri da Federlazio riguarda anche la Capitale, ma il sindaco Gianni Alemanno per ora tranquillizza: “Presto non saremo più morosi”. Il 29 giugno, giorno successivo alla protesta degli imprenditori – annunciata per fine maggio ma poi sospesa per le elezioni – scade inoltre la proroga per Malagrotta, la discarica più grande d’Europa che raccoglie i rifiuti di Roma, Fiumicino e Ciampino. Tra le proteste di chi non vuole la discarica dietro casa si sussegue la riffa di ipotesi sulla localizzazione del nuovo sito di raccolta. Dopo Allumiere e Riano, Testa di Cane e Fiumicino l’ultima riguarda un terreno a nord di Roma, ai confini con Riano: Pian dell’Orto. Il sindaco di Riano, Marinella Ricceri, ha già espresso la sua contrarietà con una lettera alla Polverini. Getta acqua sul fuoco della polemica il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. “Credo che non ci sarà mai una nuova Malagrotta e su questo le parole della Regione ci confortano e cioè mai più una discarica con quelle caratteristiche. Vedremo se con un ciclo integrato dei rifiuti ci sarà bisogno di piccoli luoghi provvisori. Ne dobbiamo discutere con grande senso di responsabilità. Il nostro compito è quello di evitare che si arrivi alla catastrofe napoletana. Noi non sappiamo nel merito le scelte della Regione che si stanno determinando. Con la Regione c’è una buona collaborazione fondata sulla necessità di lavorare insieme per risolvere i problemi in momenti delicati come questo. Ora dobbiamo continuare su questa strada e attendiamo le scelte della Regione”. Intanto gli imprenditori di Federlazio capeggiati da Manlio Cerroni, titolare di Malagrotta, vanno ribadiscono che “dal 28 giugno non verranno accolti in discarica i rifiuti solidi urbani provenienti dai comuni morosi del Lazio”. La cifra reclamata – morosi sarebbero una quarantina di comuni, Roma in primis per una settantina di milioni di euro – si aggira in totale sui 220 milioni di euro.