Roma, sgomento nella Capitale filippini violentano diciassettenne

Intollerabile l’orda animalesca dei filippini, stranieri che ancora una volta abusano degli italiani. Era iniziata come una rapina a cinque ragazzini ed è finita con lo stupro di gruppo di una giovane 17enne romana. Cinque giovani filippini sono stati sottoposti a fermo con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Si tratta di due 20enni, due 19enni e un 21 enne. La vicenda risale al 30 aprile scorso quando intorno all’una e trenta è arrivata la segnalazione di un ragazzo che riferiva di essere stata vittima di un’aggressione da parte di giovani sconosciuti, mentre si trovava all’interno di una costruzione abbandonata nei pressi del parco della Pineta Sacchetti. Dalle ricostruzioni investigative, condotte dalla Squadra Mobile di Roma è emerso che i cinque barbari autori di violenza sessuale nei confronti di una ragazza romana hanno agito dopo aver bevuto e fumato hashish. Avevano notato la presenza della giovane con alcuni amici e amiche all’interno dell’immobile in disuso, poi hanno deciso di rapinarli colpendoli con dei bastoni. Una volta consumata la rapina ai danni del gruppo di giovani, la vicenda è degenerata con la violenza sessuale ripetuta nei confronti della 17enne. La giovane è stata di fatto sottratta al suo gruppo e, una volta portata in un punto isolato della pineta, ha subito gli abusi del branco. La brillante attività investigativa, affidata alla Mobile guidata da Vittorio Rizzi, e coordinata dal Eugenio Albamonte, sostituto procuratore presso la Procura di Roma, ha fatto emergere la conferma di quanto riferito dalle vittime dell’aggressione. Le indagini hanno portato all’identificazione del primo dei cinque membri del branco: un 21enne di origini filippine. È stato proprio lui, il più grande del gruppo, a cedere di fronte agli agenti fornendo tutti gli elementi utili alla ricostruzione dell’episodio e all’identificazione degli altri quattro complici dello stupro. I cinque fermi sono stati convalidati dal Gip, Simonetta D’Alessandro. L’auspico è che per questi stranieri sia prevista una pena severa da scontare nel loro paese dove la giustizia è molto più severe di quella italiana.