Rieti, more & rome rifiuti diventano risorse

Come si trasformano i rifiuti in materie prime da riutilizzare e farli diventare una risorsa? Dopo il tramonto del nucleare e alla vigilia dell’esplosione della “Green Economy” la Regione Lazio tenta di fare centro con un progetto per l’ambiente di notevole spessore.  15 comuni dei Castelli romani e 73 comuni della provincia di Rieti sono le due macro-aree pilota del progetto ”More &  More”, presentato questa mattina nella sede del Parco Regionale dell’Appia Antica. In totale saranno coinvolti oltre 440 mila abitanti. Il progetto, coordinato dalla Regione Lazio e co-finanziato dalla Comunità Europea, ha lo scopo di incrementare il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti solidi, creando una rete tra imprese e enti pubblici. Il risultato sarà una diminuzione  sostanziale di rifiuti nelle discariche e una riduzione dei costi aziendali sia per lo smaltimento che per l’approvvigionamento delle materie prime. “More & More si propone di sperimentare e introdurre metodologie nella gestione dei rifiuti attraverso la creazione di filiere e distretti eco-industriali – afferma l’assessore regionale all’ambiente Marco Mattei –  l’obiettivo da  raggiungere con questa nuova metodologia è la riduzione della produzione di rifiuti, in particolar modo di quella frazione non destinata al riciclo ma allo smaltimento, perché si interviene direttamente sulla capacità di riutilizzo e riciclo localmente disponibile”. “Bisogna spingere verso il riciclo – aggiunge il presidente della provincia di Rieti, Fabio Melilli – sostenendo anche gli imprenditori che si vorranno misurare con una sana raccolta differenziata. Un’operazione che ci porterà a fette di mercato importanti, trasformando il rifiuto differenziato da problema in opportunità”. Il progetto europeo “More&More”, elaborato più di due anni fa, ha anticipato questo concetto, individuando ancor prima del decreto legislativo, un modo efficace per riutilizzare le risorse che altrimenti andrebbero perse nelle nostre discariche. La Regione, che presenterà nel 2012 a Bruxelles all’Unione europea la versione definitiva del piano di lavoro, ha creduto fin dal principio nell’iniziativa stanziando 1 milione 300mila euro.

Umberto Leoncini